pensioni integrative più accessibili e flessibili
BRUXELLES – Nel tentativo di fare progressi verso una unione finanziaria, la Commissione europea ha presentato giovedì 20 novembre modifiche legislative al regolamento entrato in applicazione nel 2022 e che instaura un prodotto pensionistico di stampo europeo (il cosiddetto PEPP). L’obiettivo è di armonizzare le scelte dei consumatori europei nel campo della previdenza integrativa, di mettere a miglior uso il risparmio, e di facilitare la nascita di una unione dei mercati dei capitali.
Spiega Maria Luís Albuquerque, la commissaria ai servizi finanziari: «Tutti dovrebbero poter mantenere un buon tenore di vita durante la pensione. Per questo motivo abbiamo adottato un approccio volto a rafforzare le pensioni integrative, che vanno ad affiancarsi, e non a sostituire, le pensioni pubbliche (…) Esorto tutte le parti interessate (…) a unirsi ai nostri sforzi, poiché un’attuazione efficace a livello nazionale sarà fondamentale per raggiungere questi obiettivi condivisi».
La revisione del regolamento mira a rendere il prodotto pensionistico personale paneuropeo «un’opzione più attraente, accessibile ed economica per i risparmiatori», spiega la Commissione europea. «L’obiettivo è di eliminare i requisiti esistenti e le caratteristiche di progettazione che hanno ostacolato la diffusione del PEPP, continuando nel contempo a garantire un elevato livello di protezione dei consumatori». Un’offerta cosiddetta base potrà essere venduta senza consulenza.
I risparmiatori avranno anche accesso a prodotti à la carte. In questo senso, il PEPP sarà adattabile alle diverse preferenze degli investitori e adatto a vari tipi di fornitori, tra cui i gestori patrimoniali e gli assicuratori. «Il PEPP sarà inoltre aperto all’utilizzo sul posto di lavoro e potrà fungere da strumento di iscrizione automatica, laddove ciò sia consentito dalla legislazione nazionale e nel pieno rispetto delle prerogative e dell’autonomia delle parti sociali».
Da quando è nato, il PEPP ha avuto un successo molto relativo. Bruxelles cita il tetto alle commissioni dell’1% (fee cap, in inglese), l’assenza in molti paesi di incentivi fiscali, e la complessità amministrativa. In questo senso, le modifiche al regolamento, che andranno approvate da Parlamento e Consiglio, prevedono che il tetto alle commissioni verrà eliminato per incentivare l’offerta da parte degli intermediari finanziari, mentre gli stati membri saranno tenuti a offrire un trattamento fiscale comparabile ai prodotti nazionali.
Fonte: Il Sole 24 Ore