Per Banksy nuovo record in asta

Era atteso il record. «Love is in the Bin», l’opera che aveva lasciato senza fiato la sala d’asta di Sotheby’s il 5 ottobre del 2018, triturata da un meccanismo nella cornice azionato da Banksy dopo l’aggiudicazione per quasi 1,1 milioni di sterline (1,3 milioni di euro), continua a stupire. Ha innalzato l’asticella del record d’asta dello street artist passando di mano per 18,5 milioni di sterline (quasi 22 milioni di euro) questa sera a Londra da Sotheby’s. L’opera era nel catalogo d’asta Contemporary art evening sale che ha totalizzato 65,9 milioni di sterline (90,1 milioni di dollari).

«Love is in the Bin», l’opera chiamata in origine ’Girl with Balloon’, è stata proposta con un prezzo di apertura di 2,5 milioni di sterline, subito schizzato in alto con una serie di rilanci tra nove offerenti collegati online e per telefono che hanno battagliato per 10 minuti, triplicando la sua stima massima di 6 milioni di sterline. Il martello ha aggiudicato l’offerta telefonica di un collezionista privato asiatico rilanciata da Nick Buckley Wood, direttore delle vendite private, Sotheby’s Asia. E il banditore ha pronunciato, soddisfatto: “È il record mondiale”. Ben oltre le stime della vigilia che si aggiravano fra i 4-6 milioni di sterline (5-7 milioni di euro). Il record precedente era detenuto dall’opera ’Game Changer’, venduta a 16,7 milioni di sterline (19,5 milioni di euro) durante i mesi di Covid.

L’affare

L’opera che sul primo momento quel 5 ottobre di tre anni fa sembrava aver subito dei danni, si rivelò un atto dimostrativo dell’artista di insofferenza nei confronti dei sistemi di diffusione dell’arte e, nei giorni successivi, ci si domandò se la bambina con il palloncino ridotta a striscioline avesse ancora un compratore, poiché quando un lavoro subisce danni mentre si trova nella custodia di una casa d’aste, non ci si aspetta che l’acquirente onori l’acquisto. Invece la “collezionista europea” e cliente di Sotheby’s da vecchia data che aveva puntato il milione di sterline aveva deciso di tenersi il quadro. Quella decisione ha prodotto in tre anni un rendimento del 1682%. E adesso si comprende quanto quella scelta sia stata più che indovinata. Del resto la corsa alle opere dello street artist è ormai evidente: solo nel 2021 ha già fatturato in asta oltre 110 milioni di dollari, il 35% con stampe multipli e il 62% con la pittura. Domani toccherà a Christie’s proporre il medesimo soggetto «Girl with Balloon», in dittico del 2005, dalla stima tra 2,5-3,5 milioni di sterline. Mentre Phillips entra nella partita offrendo a chi rimarrà a bocca asciutta una stampa del 2004 (ed. 85 di 600) sempre della ragazzina col palloncino per 90.000 – 150.000 sterline.

I predecessori controcorrente

Secondo Sotheby’s, “Love is in the Bin” può essere considerato l’erede di una tradizione di arte anti-establishment cominciata con il movimento Dada e Marcel Duchamp, e poi a seguire Robert Rauschenberg che cancellò un disegno a matita di Willem de Kooning e lo re-intitolo’ “Erased de Kooning Drawing”, fino a Ai Wei Wei quando distrusse un’urna della dinastia Han fotografandosi nell’atto di farlo. Ma lo stesso Bansky non è nuovo alle provocazioni a New Bond Street: nel 2004 il writer applicò segretamente lo “stencil” di un topo sulle pareti di una galleria durante la mostra preparatoria della serie “Pharmacy” di Damien Hirst.

Fonte: Il Sole 24 Ore