Per i soci di Hermès sbarco a Roma nel nuovo Mandarin Oriental

Per i soci di Hermès sbarco a Roma nel nuovo Mandarin Oriental

È un fermento che aleggia da alcuni mesi sul mercato immobiliare italiano. L’arrivo di nuovi nomi, ma soprattutto di investitori privati e family office di famiglie imprenditoriali estere che vogliono scommettere sul nostro real estate. I family office che hanno mostrato interesse per il nostro Paese arrivano soprattutto dall’Europa, e in particolare da Francia e Svizzera, così almeno sostengono alcuni protagonisti del settore.

La tendenza prende piede ma rimane sotto traccia per la riservatezza delle informazioni. Così è successo fino all’ultimo minuto nell’operazione Uniqlo, la vendita al family office del proprietario del gruppo giapponese, Tadashi Yanai, che da tre anni cercava in Italia ed Europa occasioni di acquisto immobiliare e ha comperato la scorsa settimana l’edificio di Milano in cui si trova il flagship store del marchio per oltre 300 milioni di euro.

Un altro nome celebre, secondo le indiscrezioni che si rincorrono sul mercato, avrebbe messo piede in Italia. Sarebbe, secondo voci che risultano al Sole 24 Ore in via confidenziale e non confermate dai diretti interessati, uno dei family office che amministrano il consistente patrimonio della famiglia che possiede il brand del lusso Hermès.

I family office, sono più di uno, diversificano gli investimenti dei soci del marchio francese. Uno di questi avrebbe acquisito una quota del veicolo che possiede a Roma i muri del futuro Mandarin Oriental, l’hotel che inaugurerà a fine 2026 e che viene sviluppato da Merope Asset Management. I vertici di Merope, società nata nel 2015 per volere di Pietro Croce – e che ha visto tra i propri soci John Elkann, Vitaliano Borromeo Arese, Marco Caleffi -, interpellati dal Sole 24 Ore hanno dichiarato «no comment».

Fonte: Il Sole 24 Ore