Per le infrastrutture idriche i fondi europei (Fesr) ci sono ma la realizzazione va a rilento

Per le infrastrutture idriche i fondi europei (Fesr) ci sono ma la realizzazione va a rilento

I fondi ci sono, ma le opere vanno a rilento e solo un progetto su 10 viene portato a termine in tempi rapidi. E’ uno scenario con molte “pratiche ancora aperte” quello che emerge dal rapporto del Centro Studi Enti locali su dati OpenCoesione che saranno presentati e discussi alla prossima edizione di Accadueo, la fiera internazionale dedicata al servizio idrico dal 7 al 9 ottobre a Bologna, organizzata da BolognaFiere Water&Energy.

Completato solo 11% di 2.023 progetti

Secondo l’analisi «soltanto l’11% dei 2.023 progetti finanziati dal “Fondo europeo di sviluppo regionale” nell’ambito del ciclo di programmazione 2014-2020, che avevano per oggetto risorse idriche e acque reflue, è stato effettivamente completato».

Lo studio evidenzia che «oltre 8 progetti su 10, pari all’83% risultano essere ancora in corso e 58, pari al 3% del totale, non risultano essere stati avviati». Nell’analisi viene evidenziato anche un altro aspetto: nel corso degli anni è cresciuto il numero dei progetti ma non quello delle opere portate a termine. «Nel corso del precedente ciclo di programmazione 2007-2013, i progetti di questo ambito che sono stati portati a termine erano stati esattamente la metà di quelli inizialmente previsti (1.145 su 2.273) – argomenta lo studio -. In quello ancora antecedente (ciclo 2000-2006), la percentuale di completamento degli interventi era stata nettamente superiore: 1.402 su 1.726, pari all’81% del totale».

Nel periodo 2021-2027 numero progetti in calo

Dai dati del nuovo ciclo di programmazione, 2021-2027, risulta come complessivamente sia calato il numero dei progetti finanziati dal Fesr relativi al settore idrico integrato (542 contro i 2.023 del ciclo precedente). «Un dato quest’ultimo che è però sicuramente influenzato dal fatto che il Pnrr – sottolineano dal Centro studi – è intervenuto nel medesimo ambito stanziando risorse importanti per le infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento (2 miliardi di euro) e per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti (1,92 miliardi di euro)». Sino a oggi, ribadisce lo studio, «i progetti del ciclo di programmazione attuale che sono stati conclusi sono soltanto 5 (pari all’1% del totale), 366 sono in corso (68%) mentre quasi uno su 3 (168 su 542) non è ancora stato avviato».

Fonte: Il Sole 24 Ore