Per Mfe-Mediaset boom dell’utile nei 9 mesi, 243 milioni

Per Mfe-Mediaset boom dell’utile nei 9 mesi, 243 milioni

Mfe–MediaForEurope archivia i primi nove mesi del 2025 con un risultato netto più che raddoppiato e un flusso di cassa in ulteriore miglioramento. Numeri che il gruppo interpreta come un segnale di solidità, in un mercato televisivo europeo che continua a mostrare fragilità, soprattutto sul fronte spagnolo.

Il Consiglio di amministrazione, presieduto da Fedele Confalonieri, ha approvato i conti: utile netto a 243,1 milioni, contro i 96,2 milioni dell’anno precedente, e free cash flow a 348,9 milioni, +9,4% su base annua. I ricavi consolidati scendono del -3,3% a 1,939 miliardi, mentre il margine operativo, compresso dall’andamento spagnolo, si ferma a 61,3 milioni. I costi operativi complessivi consolidati (costi del personale, costi per acquisti, servizi e altri oneri, ammortamenti e svalutazioni di diritti e di altre immobilizzazioni) sono rimasti pressoché stabili a 1.877,8 milioni.

Berlusconi: «Mfe sempre più internazionale»

Il ceo Pier Silvio Berlusconi definisce la performance «oltre le previsioni». «Nonostante il mercato tv in Spagna resti molto complicato e l’impatto dei conti di ProSiebenSat.1, su cui abbiamo appena iniziato a lavorare, Mfe continua a crescere». I nove mesi si chiudono «con un utile in aumento e una generazione di cassa migliorata di circa il 10%», osserva il numero uno del gruppo di Cologno, mettendo in evidenza soprattutto il contributo della gestione e delle strategie crossmediali e sottolineando come la progressione sia arrivata nonostante il terzo trimestre, storicamente il più debole dell’anno. «Sono segnali concreti della forza di una Mfe sempre più internazionale. Dopo Italia e Spagna, siamo certi che il lavoro avviato in Germania porterà ulteriore solidità e, nel tempo, creerà valore per tutti gli azionisti».

Italia in crescita, Spagna in sofferenza

Se la raccolta pubblicitaria consolidata mostra un lieve calo (da 1943,3 a 1921,5 milioni di un anno prima in cui la crescita però era stata sostenuta e pari al +6,5%) è soprattutto per effetto dell’andamento negativo in Spagna. L’Italia, invece, tiene e anzi migliora: +1,4% nei primi nove mesi dell’anno, in controtendenza rispetto a un mercato che secondo Nielsen è ancora in flessione (–1,6%).

Fonte: Il Sole 24 Ore