Per mozzarella di bufala e conserve di pomodoro dazi in salita ma sostenibili

Per mozzarella di bufala e conserve di pomodoro dazi in salita ma sostenibili

Colpiti si, ma non affondati. Tra i tanti prodotti che subiranno l’effetto negativo dei dazi imposti da Donald Trump anche quelli simbolo dell’Italia e, in particolare, del Mezzogiorno, ma, a quanto sembra, l’impatto è giudicato “sostenibile”. Cosicchè l’accordo raggiunto tra Stati Uniti ed Unione Europea il 27 luglio scorso ha fatto quasi tirare un sospiro di sollievo, dopo le gravi preoccupazioni suscitate dagli annunci di Trump delle settimane precedenti. Ma in attesa di un documento finale ci sono ancora tante incertezze. Per ora si parla per tutti i prodotti di dazi sulle importazioni del 15%: in alcuni casi quindi l’imposizione cresce di più, in altri meno rispetto alla situazione precedente, un aumento c’è in ogni caso.

«Quando è annunciato un uragano – sintetizza con una metafora il direttore generale di ANICAV, Giovanni De Angelis – e poi arriva solo un forte acquazzone, si è portati a pensare a uno scampato pericolo. Ma l’acqua, anche se non distrugge, bagna».

Crescono dal 10% al 15% i dazi per la mozzarella di bufala (come per tutti i formaggi freschi). «Un problema si, ma che possiamo affrontare e sostenere _ dice il direttore del Consorzio della mozzarella di bufala campana dop, Pier Maria Saccani _ Ma a essere onesti ci sembra addirittura strano che si sia giunti a questa conclusione dopo che erano state ventilate cifre ben più pesanti. Rimaniamo in attesa di ulteriori conferme».

Il mercato americano per la mozzarella di bufala campana DOP vale circa il 7% dell’export totale, e ha un valore assoluto di circa 20 milioni. Nel 2019 grazie a una preventiva azione ’diplomatica’ con l’Us Dairy e le associazioni di categoria americane, la Bufala DOP fu uno dei prodotti esclusi dai dazi del primo governo Trump. Il consorzio ha continuato ad avere un dialogo costante con gli Usa.

Fonte: Il Sole 24 Ore