Perché l’Aja ha preso il controllo del produttore di chip di proprietà cinese Nexperia
Il governo olandese ha preso di fatto il controllo del produttore di chip Nexperia, con sede centrale nei Paesi Bassi ma di proprietà della cinese Wingtech Technology, per motivi di sicurezza nazionale, più in dettaglio l’accesso a tecnologie cruciali.
Lo ha reso noto l’esecutivo stesso, in un comunicato diffuso domenica sera che motiva un provvedimento preso in realtà già il 30 settembre: «La decisione – si legge – mira a prevenire una situazione in cui i beni prodotti da Nexperia potrebbero non essere disponibili in caso di emergenza». La giustificazione legale è infatti una legge di settant’anni fa, il Goods Availability Act, varata all’inizio della Guerra fredda ma mai utilizzata finora, in base alla quale il governo può bloccare o ribaltare le deliberazioni interne di un’azienda qualora siano considerate dannose per gli interessi olandesi o europei. E, secondo il governo olandese, Nexperia ha mostrato di recente «segnali di gravi carenze di governance, che rappresentano una minaccia alla continuità e alla salvaguardia di competenze e capacità tecnologiche cruciali in territorio olandese e europeo».
Non è un caso che anche la Commissione europea si sia subito espressa sul provvedimento, appoggiando L’Aja. «“Proteggere la sicurezza tecnologica – ha spiegato il portavoce, Olof Gill – è una priorità della Strategia di sicurezza Ue. In futuro, continueremo a collaborare con le autorità olandesi mentre valutiamo i prossimi passi possibili».
Concretamente Nexperia, che produce semiconduttori utilizzati in automobili, telefoni e pannelli solari, dovrà ora chiedere il permesso del ministero per modifiche maggiori o strutturali nel management. Su ordine sdel tribunale di Amsterdam, è già stata sospesa la carica del presidente cinese del gruppo, Zhang Xuezheng,
Wingtech, che nel 2018 aveva acquisito per 3,1 miliardi di euro Nexperia – un tempo parte del gruppo Philips -, ha reagito duramente, denunciando «un’interferenza eccessiva dettata da pregiudizi geopolitici» e annunciando che chiederà «il sostegno dei dipartimenti governativi competenti» di Pechino. L’azienda – che ier ha perso il 10% alla Borsa di Shanghai – ha anche preannunciato azioni legali internazionali per difendere i propri interessi e quelli dei suoi azionisti. Da Pechino, il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian ha ribadito che la Cina «si oppone all’abuso del concetto di sicurezza nazionale e alla politicizzazione delle questioni economiche e commerciali», invitando i Paesi europei a «rispettare i principi di mercato».
Fonte: Il Sole 24 Ore