Perdite record da 248 milioni di dollari e ricavi in calo

Perdite record da 248 milioni di dollari e ricavi in calo

Le perdite di Sotheby’s sono più che raddoppiate nel 2024. La storica casa d’aste, controllata dal magnate franco-israeliano Patrick Drahi, ha chiuso l’anno con un risultato negativo pari a 248 milioni di dollari, contro i 106 milioni del 2023. Un risultato pesante, frutto del rallentamento del mercato dell’arte e dei costi elevati legati ai licenziamenti. Secondo i documenti depositati da Bidfair Luxembourg, la holding di Drahi, i ricavi da commissioni sono scesi del 18%, fermandosi a 813 milioni di dollari. A pesare, la contrazione della spesa dei grandi collezionisti, frenati dalle tensioni geopolitiche e dall’incertezza economica globale.

Ma i conti hanno risentito anche di un’altra voce: gli oneri straordinari per il licenziamento. Nel 2024 sono schizzati a 29,2 milioni di dollari, quasi triplicati rispetto agli 11,4 milioni dell’anno precedente, nonostante il personale sia diminuito solo di 24 unità (oggi 2.218 dipendenti).

Il piano di Drahi: lusso e Medio Oriente

Per rilanciare Sotheby’s, Drahi ha stretto un’alleanza strategica con il fondo sovrano di Abu Dhabi ADQ, terzo al mondo per dimensioni. L’intesa prevede un investimento da 1 miliardo di dollari in cambio del 24% delle quote, destinato a ridurre l’indebitamento e sostenere i piani di crescita e innovazione. Drahi resta comunque l’azionista di maggioranza. La scommessa è chiara: trasformare Sotheby’s in un polo globale del lusso. Il banco di prova sarà a dicembre, con l’Abu Dhabi Collectors Week, la prima rassegna di aste di lusso organizzata nell’Emirato. Dal 3 al 5 dicembre finiranno sotto il martello auto da Formula 1, l’Aston Martin più veloce mai prodotta, diamanti rari, Rolex da collezione e altri oggetti esclusivi. L’evento coinciderà con il Gran Premio di Abu Dhabi, il Milken Institute Summit, la Finance Week e il Bitcoin MENA, trasformando la capitale degli Emirati in una vetrina mondiale. In un video promozionale, Sotheby’s ha già incoronato Abu Dhabi come “la nuova capitale globale dell’arte, della cultura e del lusso”.

Un miliardario tra telecom e arte

Patrick Drahi, collezionista d’arte, ha costruito la sua fortuna con il gruppo di telecomunicazioni Altice, quotato ad Amsterdam. Negli anni ha ampliato il business con una serie di acquisizioni e, fino al 2023, deteneva anche una quota del 24,5% in BT, poi ceduta al conglomerato indiano Bharti Enterprises. Oggi punta a scrivere un nuovo capitolo della storia di Sotheby’s, con il sostegno non solo di ADQ ma anche dell’Abu Dhabi Investment Office, che affiancherà la casa d’aste nella Collectors ’Week. Sotheby’s sembra guardare sempre meno al cuore del mercato dell’arte e sempre più al mondo del lusso. La vera scommessa sarà capire se la virata verso il lusso e il Medio Oriente – un mercato ricco ma con una base limitata di collezionisti d’arte – potrà davvero trasformare Sotheby’s in un gigante da 8 miliardi di dollari, obiettivo che la stessa casa d’aste avrebbe smentito.

Fonte: Il Sole 24 Ore