Petrolio, l’Opec+ aumenta la produzione a sorpresa di 137 mila barili al giorno

Petrolio, l’Opec+ aumenta la produzione a sorpresa di 137 mila barili al giorno

Nuovo aumento della produzione di greggio per l’Opec+, che nel meeting di oggi ha deciso un incremento di 137mila barili giornalieri a partire da ottobre. Una scelta che gli otto Paesi del cartello (Arabia Saudita, Russia, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Kazakistan, Algeria e Oman) hanno preso «in considerazione di una prospettiva economica globale stabile e degli attuali solidi fondamentali del mercato, come riflesso delle basse scorte di petrolio».

In ogni caso, l’Opec+ continuerà a «monitorare e valutare attentamente le condizioni del mercato» e ad «adottare un approccio cauto, mantenendo la massima flessibilità per sospendere o invertire gli ulteriori aggiustamenti volontari della produzione», chiarisce la stessa organizzazione, la cui prossima riunione è prevista per il 5 ottobre.

Gli otto paesi chiave dell’alleanza, aumentando la produzione di petrolio anche di una piccola quota, hanno così indicato che sono disposti a sopportare una discesa dei prezzi al di sotto dei 60 dollari al barile in cambio della conquista di quote di mercato, dopo che la loro produzione era già aumentata di 2,2 milioni di barili negli ultimi mesi. «L’Opec+ ha colto il mercato di sorpresa oggi: invece di fermarsi, il gruppo ha mostrato ambizione con un aumento della produzione. I barili possono essere piccoli, ma il messaggio è importante», ha affermato Jorge Leon, analista di Rystad Energy riportato da Afp.

I prezzi del petrolio si aggirano attualmente intorno ai 65-70 dollari al barile, dopo essere crollati del 12% quest’anno, poiché i produttori globali al di fuori dell’OPEC+ aumentano l’offerta e i dazi frenano la domanda. Tuttavia, ha aggiunto l’analista, «la mossa solleva interrogativi sull’unità: paesi come la Russia dipendono dai prezzi elevati per finanziare la loro macchina da guerra, mentre altri sono disposti a testare prezzi più bassi per ottenere quote di mercato».

Fonte: Il Sole 24 Ore