Pettenon Cosmetics con Ogyre per la salvaguardia degli oceani
Pettenon Cosmetics, società Benefit, annuncia la propria collaborazione con Ogyre, la startup italiana impegnata nella salvaguardia degli oceani attraverso la piattaforma globale di Fishing for Litter.
Una scelta simbolica e concreta al tempo stesso: Pettenon Cosmetics, leader internazionale nel settore della cura professionale dei capelli da quasi 80 anni, conferma la propria visione etica di impresa, capace di coniugare innovazione, qualità e responsabilità ambientale. Con questo progetto, l’azienda amplia ulteriormente il proprio impegno per la sostenibilità, estendendolo anche alla salvaguardia della biodiversità e alla lotta contro l’inquinamento da plastica.
La partnership con Ogyre prevede, nell’arco di 24 mesi, la raccolta di oltre 88.000 chilogrammi di rifiuti marini, equivalenti al 5% della Plastic Footprint complessiva di Pettenon Cosmetics.
I rifiuti vengono recuperati direttamente dai pescatori durante o in alternativa alle normali attività in mare, portati a terra, rendicontati e avviati a riciclo o smaltimento sostenibile, nel rispetto delle normative locali. Tutte le fasi del progetto sono monitorate e tracciate tramite tecnologia blockchain, garantendo massima trasparenza e permettendo di misurare in tempo reale l’impatto ambientale generato.
«Il Plastic Overshoot Day ci ricorda quanto sia urgente agire, ogni giorno, per un futuro più sostenibile – dichiara Luigi Ambrosini, amministratore delegato di Pettenon Cosmetics -. Per noi la sostenibilità non è un obiettivo da raggiungere, ma un impegno quotidiano che guida le nostre scelte. Attraverso la partnership con Ogyre trasformiamo questo impegno in azioni tangibili, contribuendo alla tutela dei mari e alla salvaguardia di un ecosistema essenziale per la vita del pianeta. Un progetto che incarna la nostra visione di bellezza responsabile che si prende cura del pianeta, in coerenza con i valori di innovazione, trasparenza e impatto positivo che guidano il nostro essere Società Benefit».
Fonte: Il Sole 24 Ore