
Piemonte, la montagna si ripopola (anche) con i finanziamenti europei
Dalla mitigazione del rischio climatico alla prevenzione delle valanghe, dal vino analcolico passando per la digitalizzazione dei borghi, il futuro delle Alpi tra Francia e Italia si gioca anche con i fondi europei. Quelli del Programma europeo Interreg Italia-Francia ALCOTRA 2021-2027 che, dopo l’intesa di massima siglata a giugno, ora diventano progetti concreti. Ventuno quelli che riguardano le Alpi piemontesi e che valgono 14 milioni di euro di investimenti diretti per il territorio della Città Metropolitana di Torino e la provincia di Cuneo.
Progetti che “non sono solo finanziamenti, ma una visione concreta per ripensare i nostri territori, rispondere alle sfide ambientali, sociali ed economiche delle nostre comunità”, dice l’assessore regionale alla Programmazione Territoriale, Marco Gallo. “Il forte coinvolgimento di istituzioni piemontesi come Università, Politecnico di Torino, Città Metropolitana e Fondazioni, conferma il ruolo centrale della nostra Regione in questa collaborazione europea”. Una politica, per altro, che sembra aver pagato negli ultimi anni. Il rapporto sulla Montagna pubblicato dall’Uncem, Unione nazionale comuni montani, vede proprio in Piemonte una riscoperta record dei borghi dell’arco alpino, che dopo anni di abbandono dal 2019 vedono nuovamente una crescita della popolazione con un saldo migratorio positivo nell’ordine del 26 per mille, contro una media italiana del 12 per mille. Molto più anche delle vicine Valle d’Aosta (11 per mille) e Lombardia (21 per mille).
Politiche green
Gli investimenti europei per le politiche green sono il cardine principale di questo scenario: alla resilienza ai cambiamenti climatici andranno 3,3 milioni di euro, cui si aggiungono 2,6 milioni a tutela della biodiversità e 500mila euro per energie rinnovabili. Gli altri capitoli di spesa vanno a sostengono all’innovazione delle imprese, con 3,2 milioni; digitalizzazione, 1,6 milioni; mobilità sostenibile, 1,2 milioni; assistenza sanitaria, 1,2 milioni; miglioramento della governance transfrontaliera, 600mila euro.
Col progetto Climact il Piemonte diventa laboratorio europeo per le politiche green: Chivasso sarà uno dei due territori pilota insieme a Breil-sur-Roya, a sperimentare nuove soluzioni che rendano gli edifici più resistenti agli eventi climatici estremi. Il progetto, che vede come partner piemontesi iiSBE Italia e Fondazione per l’Architettura, aggiornerà i sistemi di certificazione per integrare la valutazione del rischio climatico, un modello che punta a essere replicabile in tutta Europa, in linea con i principi del Green Deal e della finanza sostenibile UE.
Ma puntato alla resistenza dei territori montani al cambiamento climatico è anche il progetto Proalp, che vede la partecipazione di Regione Piemonte e dell’agenzia di formazione piemontese Formont, per accompagnare l’adattamento delle pmi alpine al cambiamento climatico, supportare le imprese nell’integrazione di criteri di sostenibilità nei modelli di business.
Fonte: Il Sole 24 Ore