
Pier Silvio Berlusconi: «Ius Scholae non è priorità. Discesa in politica? No, per ora»
La risposta arriva dalla Cina dove è in visita istituzionale il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini: sullo Ius Scholae «partita chiusa, tema archiviato, se ne occuperà semmai la sinistra fra trent’anni se vincerà».
Sapeva, Pier Silvio Berlusconi, che sarebbero state parole pesanti sull’argomento le sue sullo Ius Scholae, dette nel corso del’incontro con i giornalisti nella tradizionale serata di presentazione dei palinsesti di Mediaset. «So che dicendo questo do un colpetto a Tajani, ma è quello che penso. Non mi sembra che fra le priorità degli italiani ci sia lo Ius scholae». Il numero uno del gruppo Mediaset si è detto convinto che la proposta di legge «non sia mal formulata», ma possa «essere migliorata»: in ogni caso «i diritti delle persone vanno difesi sempre, a prescindere: l’ho imparato da mio padre».
Forza Italia e Matteo Renzi
Un giudizio che non va, come detto, nella stessa direzione di un partito. Che è vecchio gli viene chiesto? «Onestamente sì». Di certo c’è un centro politico, «che è una prateria e in cui Forza Italia è preponderante». Anche Matteo Renzi ambirebbe a coprire quello spazio, gli si fa notare. «Ho grande stima, ma ha perso credibilità politica». Quanto invece alla premier Giorgia Meloni l’endorsement è chiaro: ««È il miglior presidente del Consiglio in Europa. Sta agendo, bene, da primo ministro quindi mirando all’interesse generale, non della sua parte politica».
Tajani: «Sullo Ius Scholae in sintonia con Berlusconi»
Sullo Ius Scholae nel corso della giornata arriva il commento dello stesso leader di Fi, Antonio Tajani che nonostante tutto si dice «in sintonia» con il numero uno di Mfe-Mediaforeurope. «Ho sempre detto – sottolinea Tajani – che la nostra priorità si chiama riforma della giustizia, riduzione della pressione fiscale e tutela della salute del cittadino. Non ho mai detto che (lo Ius Scholae, ndr) era una priorità; ho detto qual è soltanto la nostra posizione. Da questo punto di vista siamo in perfetta sintonia. Andremo avanti nel sostenere e difendere le nostre idee. Certamente non sono altri partiti che decidono quando, come e dove parlare».
Discesa in politica? «No» (per ora)
La politica è stato un argomento forte della serata di presentazione dei palinsesti a Cologno. Con Pier Silvio Berlusconi – domanda evergreen – che può scendere in politica? La porta chiusa, ancora con maggiore convinzione rispetto al passato, rispetto a una discesa in campo perché «amo questa azienda». Anche se una postilla Pier Silvio Berlusconi non la risparmia: «Mio padre è sceso in politica a 58 anni. Io ne ho 56. Oggi non ho nessuna intenzione e non penso alla politica. Guardando al futuro non lo escludo, ma così come non escludo tante altre cose nella mia vita, ossia che a un certo punto io possa dire “sai che c’è, una sfida completamente nuova, perché no?”. Ma è sciocco parlarne oggi, perché oggi non ha alcuna concretezza». La sua vera passione, confessa, sta nel rapporto con le persone, nei bagni di folla: «Mi travolge, mi piace quando mi fermano, mi abbracciano, mi salutano».
Fonte: Il Sole 24 Ore