Piombino, nuove garanzie per la riqualificazione industriale e ambientale

Piombino, nuove garanzie per la riqualificazione industriale e ambientale

Un emendamento che punta a sbloccare il tentativo di rilanciare l’area ambientale e industriale di Piombino. Lo ha presentato la maggioranza al decreto legge Ilva, ora in discussione al Senato, con l’intento di rimuovere gli ostacoli finanziari e normativi, che al momento appaiono insormontabili, all’investimento pubblico e privato nell’ex polo siderurgico del comune toscano. Il cuore della proposta è l’introduzione di nuove regole che rendano praticabile l’accesso al credito per gli operatori economici intenzionati a insediare attività produttive nell’area oggi classificata Sito di interesse nazionale per quantità e qualità dei rifiuti e per lo stato di crisi industriale complessa.

Piombino come polo strategico nazionale

Il sito di Piombino, da anni epicentro di vertenze industriali e ambientali, rappresenta una sfida e un’opportunità per l’Italia. L’idea di fondo è quella di riqualificare e sviluppare infrastrutture, porti e ambienti non solo per rilanciare la siderurgia italiana, ma anche per creare nuova occupazione e garantire standard di sostenibilità più elevati. Il nuovo emendamento, che sarà votato al Senato da lunedì 21 luglio, in linea con l’Accordo di Programma firmato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dai principali stakeholder industriali e territoriali, mira a favorire investimenti anche attraverso strumenti finanziari innovativi, come l’iscrizione di ipoteca sulle opere costruite dal concessionario su aree demaniali. Una misura che punta, come detto, a sbloccare gli investimenti e allo stesso tempo l’accesso al credito per finanziarli in quanto offre una reale garanzia agli istituti di credito e agli investitori di lungo periodo.

Il nodo delle garanzie e la proprietà superficiaria

A oggi, gli investimenti richiesti per la riconversione di Piombino sono stimati in oltre 2,5 miliardi di euro per l’implementazione di tecnologie di ultima generazione e la bonifica ambientale. Per rendere possibile il ricorso a finanziamenti bancari e istituzionali – essendo il rischio industriale troppo elevato per i soli capitali privati – il testo dell’emendamento introduce due novità di rilievo.

La proprietà superficiaria concessa al concessionario ossia il diritto reale sulle opere realizzate che permette di iscrivere ipoteca a garanzia dei finanziamenti ottenuti, un principio già previsto per il demanio marittimo (articolo 41 del Codice della navigazione) e ora esteso esplicitamente anche alle aree del demanio oggetto di concessione.

Fonte: Il Sole 24 Ore