Pirelli conferma target i 2025. Nei 9 mesi utile a 400 milioni
Pirelli chiude i nove mesi in crescita trascinata dal segmento high value e conferma i target finanziari per fine anno. Il gruppo della Bicocca ha segnato un utile in crescita dell’8% a 400,6 milioni di euro, ricavi su cui pesa l’effetto cambi a 5.195,2 milioni (-3,4%; +3,7% di crescita organica) e un utile operativo adjusted in crescita del 2,4% a 835,5 milioni. Nel solo terzo trimestre, i ricavi sono stati pari a 1.696,6 milioni (+ 2,4% di crescita organica), l’utile operativo è risultato stabile a 277,2 milioni e l’utile netto in leggero calo a 136,6 milioni di euro (139,8 milioni di euro nel terzo trimestre 2024).
«I risultati per i primi nove mesi del 2025 evidenziano la resilienza del nostro modello di business, in grado di generare valore in un contesto esterno che mette tutti alla prova, segnato da tensioni geopolitiche e commerciali e da una forte volatilità dei cambi», ha dichiarato Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo di Pirelli, evidenziando il rafforzamento nel segmento ’High Value’, oltre a una «profittabilità che si conferma la migliore rispetto ai peer, una solida generazione di cassa nel terzo trimestre». Gli ha fatto eco l’ad Andrea Casaluci che ha osservato che i dati diffusi «si posizionano fra i migliori del nostro settore industriale».
Tronchetti ha poi evidenziato che «l’evoluzione sul cyber tyre a livello internazionale, e la continua innovazione dei prodotti, contribuisce a rafforzare la leadership tecnologica». «Il contesto macroeconomico rimane volatile con una crescita contenuta dell’economia a livello globale su cui pesano i dazi commerciali Usa, la significativa debolezza del dollaro, l’inflazione dei fattori produttivi», ha aggiunto Tronchetti Provera. «In questa situazione proseguiamo la nostra strategia commerciale di rafforzamento sull’high value, il segmento di mercato più resiliente con una crescita attesa mid single digit sull’anno. Confermiamo tutti i target per il 2025 grazie a una solida crescita organica e all’efficacia delle nostre leve interne».
Tornando ai dati, nei nove mesi Pirelli ha registrato una crescita dei principali indicatori economici. Senza considerare l’effetto cambi i ricavi sono cresciuti dello 0,2% rispetto ai 5.184,5 milioni di euro dei nove mesi 2024. Il flusso di cassa netto ante dividendi negativo per 362,5 milioni di euro è stato invece influenzato sia dalla stagionalità del business e del capitale circolante che da alcune operazioni straordinarie. In particolare, riporta una nota: +43,2 milioni di euro relativi alla cessione di Däckia AB a CTS conclusasi il 18 giugno 2025; -21,3 milioni di euro, riferibili principalmente al versamento in conto capitale nella joint venture con il Public Investment Fund (PIF) dell’Arabia Saudita. La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2025 è pari a -2.537,9 milioni di euro (-2.816,2 milioni di euro nei nove mesi 2024 e -1.925,8 milioni al 31 dicembre 2024). Il margine di liquidità al 30 settembre 2025 è pari a 2.499,4 milioni di euro e garantisce la copertura delle scadenze sul debito verso banche e altri finanziatori fino al quarto trimestre 2027. I conti, come ormai da alcuni trimestri, sono stati approvati a maggioranza, 9 consiglieri a favore su 14, riconfermando la spaccatura tra i soci, con i consiglieri cinesi che continuano a esprimere così il loro dissenso alla dichiarazione di avvenuta cessazione del controllo di Sinochem su Pirelli, in continuità con quanto fatto in occasione dell’approvazione del bilancio 2024.
Quanto alle previsioni, confermati i target per fine anno. Pirelli prevede per il 2025 un mercato pneumatici per le auto sostanzialmente flat, con un segmento High Value su cui si è concentrata, più resiliente, in crescita “mid-single digit” mentre il segmento Standard è atteso in flessione. Sulla base dei risultati dei primi nove mesi Pirelli conferma “nonostante uno scenario esterno estremamente volatile e sfidante, gli obiettivi resi noti a luglio grazie alla solida crescita organica, all’efficacia del piano di efficienze e alle azioni di mitigazione dei dazi”. Le attese sono per ricavi compresi tra 6,7 e 6,8 miliardi di euro, con una crescita organica maggiore o uguale al 4%; i volumi potrebbero frenare (+0,5% da circa +1% della precedente stima); ma sono compensati dal miglioramento del price/mix e si dovrebbe mitigare l’impatto dei cambi (atteso a -4% dal -4,5%della precedente stima). Confermato un margine Ebit adjusted pari a circa il 16%, grazie al contributo delle leve interne (price/mix ed efficienze) che più che compensano l’impatto negativo dei cambi, dell’inflazione dei fattori produttivi e dei dazi USA; confermata una generazione di cassa netta ante dividendi a 550 milioni di euro; confermati gli investimenti pari a 420 milioni di euro.
Fonte: Il Sole 24 Ore