Pirelli, il Governo rinvia a luglio le misure sul caso Sinochem
L’Italia ha avviato l’indagine a novembre per esaminare la possibile violazione della cosiddetta legge sul golden power da parte di Sinochem. Il dossier sta cercando di accertare se gli amministratori di Pirelli che rappresentano Sinochem abbiano anche un ruolo nell’organizzazione del conglomerato cinese. Nelle prossime settimane si capirà meglio qual è la situazione. Al momento i rappresentanti di Sinochem, di Pirelli e dell’ufficio del Primo Ministro Meloni non commentano le indiscrezioni.
Sinochem, un conglomerato chimico e di fertilizzanti che produce anche pneumatici per automobili, ha solo fatto sapere alle agenzie di aver sempre rispettato le misure della regola del golden power. L’azienda cinese detiene una partecipazione del 37% in Pirelli e, pur con limiti e divieti a intervenire nel governo dell’azienda, è il principale azionista del gruppo italiano.
La disputa sulla governance è già stata affrontata dal governo italiano nei mesi passati ma si è complicata con le nuove misure anti Cina imposte dalla nuova amministrazione americana in materia di tecnologie.
A maggio, gli Stati Uniti hanno avvertito il gruppo Pirelli che la vendita di veicoli dotati della sua avanzata tecnologia di sensori avrebbe potuto essere limitata in America a causa dell’influenza di Sinochem. La funzionalità, chiamata CyberTyre, consente funzioni di guida come l’ottimizzazione della frenata, la frenata automatica di emergenza e la riduzione automatica della velocità. Un eventuale blocco sul mercato americano farebbe un danno importante a Pirelli che in Nord America realizza circa 1,7 miliardi di ricavi.
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Fonte: Il Sole 24 Ore