
Pitti al via domani: la fiera si conferma chance per condividere strategie e visioni
L’articolo è un’anticipazione dello Speciale Moda Uomo in edicola domani, 17 giugno, in allegato al quotidiano: 28 pagine dedicate ad approfondimenti, alle aziende e alle loro strategie per affrontare il momento critico e ai prodotti, con le vetrine in collaborazione con Htsi.
Resistere. L’industria della moda prende in prestito le parole del magistrato Francesco Saverio Borrelli, ex capo del pool di Mani Pulite, morto nel 2019, che chiudendo la relazione inaugurale dell’anno giudiziario alla vigilia della pensione, nel gennaio 2002, invitò a «resistere, resistere, resistere contro lo sgretolamento e il naufragio della coscienza civica e del senso del diritto».
La moda italiana si trova oggi a resistere contro le difficoltà di mercato che piovono come saette, aumentando anziché diminuire (vedi i dazi presenti e futuri), ma non si scoraggia. Dopo aver attraversato il Covid – è il pensiero diffuso – nulla può più fare paura.È per questo che al Pitti Uomo in apertura oggi alla Fortezza da Basso di Firenze, sono presenti 730 collezioni di abbigliamento, scarpe, pelletteria e accessori per la primavera-estate 2026, in arrivo da tutto il mondo (il 43% sono estere).
L’appuntamento
Il salone resta il più importante appuntamento internazionale per la moda maschile, non solo una fiera per attirare compratori ma un contenitore di eventi, presentazioni, progetti speciali e qualche sfilata: in questa 108esima edizione sono in programma quelle di Homme Plissé Issey Miyake (si veda pagina 4) dei giovani designer coreani Paf-Post Archive Faction; dell’italiano Niccolò Pasqualetti. Questa volta dentro la Fortezza troverà posto anche il mondo della bicicletta, con una selezione di brand del settore cycling che animano la sezione Becycle (ideata l’anno scorso come rassegna autonoma da Pitti Immagine, in occasione della partenza del Tour de France da Firenze, e ora confluita dentro Pitti Uomo). Proprio il tema Pitti Bikes sarà il filo che legherà i saloni estivi del Pitti.
La sfida della rivitalizzazione
Basterà tutto questo a rivitalizzare il settore? Nessuno può dirlo, ma la certezza è che le aziende – grandi e piccole – dovranno attrezzarsi per rispondere ai cambiamenti sul fronte normativo, produttivo, distributivo e dei mercati di sbocco. Alcune risposte si stanno già delineando. Una è l’aggregazione dei produttori-terzisti in poli, hub, gruppi che acquistano maggior forza e competenze per servire i grandi marchi. Si tratta di operazioni spesso promosse da società o fondi d’investimento, che vanno nella direzione di fare sinergie, ridurre i costi, presidiare sostenibilità e tracciabilità. I casi più famosi sono quelli di Holding Moda, Gruppo Florence, Pattern, il cui ceo, Luca Sburlati, si è appena insediato come nuovo presidente di Confindustria Moda. Ma anche nel settore scarpe e accessori metallici si stanno formando molti poli specializzati. Una dinamica vicina è l’integrazione nell’azienda-madre di fornitori-chiave della filiera, che vengono acquisiti e “inglobati” per meglio rispondere alle esigenze di produzione e di trasparenza. Risposta più complessa è il posizionamento internazionale: mai come oggi i mercati stanno cambiando velocemente, condizionati anche dagli eventi geopolitici e dai dazi.
Fonte: Il Sole 24 Ore