
Pmi e sostenibilità, un Osservatorio sugli asset intangibili delle aziende meridionali
Accrescere la competitività delle piccole e medie imprese del Mezzogiorno trasformando le buone pratiche legate alla sostenibilità in acceleratori dello sviluppo. Prende forma con questo obiettivo l’Osservatorio Methrica, iniziativa congiunta, promossa da Banca Generali Private e dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, che si propone di analizzare il perimetro delle aziende più aperte alle tematiche Esg, così da tracciarne gli elementi distintivi nelle sfide per la crescita. Il proposito è ambizioso: valutare quanto gli asset intangibili di una Pmi, come brevetti, marchi, competenze distintive, know-how, segreti industriali, welfare aziendale e capacità relazionali, riconducibili alla sfera della sostenibilità come metrica d’attenzione degli investitori, possano garantire un valore economico solido e un’elevata capacità di crescita. Le attività scientifiche dell’Osservatorio prevedono, infatti, un approfondimento sul capitale intellettuale delle piccole e medie imprese meridionali, proprio per individuare gli asset intangibili che possono contribuire alla trasformazione sostenibile del modello di business.
«Nell’economia nazionale, le piccole e medie imprese esprimono una dinamica di grande interesse, anche superiore a quella nazionale – commenta Enzo Ruini, sales manager strategico per la Sostenibilità di Banca Generali Private -. Da qui la volontà di indagare attraverso un Osservatorio gli elementi di vantaggio competitivo di queste realtà, che risiedono soprattutto negli asset intangibili».
Una mappa delle eccellenze
Coordinato dal team di ricerca dello spin-off accademico dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Methrica, l’Osservatorio indagherà un campione rappresentativo di Pmi con fatturato compreso tra i 2 e i 50 milioni di euro, operanti in settori chiave per l’economia meridionale: agroindustria e agritech, green economy ed energia sostenibile, turismo esperienziale e culturale, manifattura avanzata, aerospazio, tessile e blue economy. Attraverso un metodo misto – che integra analisi quantitative e qualitative, questionari e interviste – l’Osservatorio costruirà un cluster di imprese virtuose, da analizzare con un approccio “multiple case study”. L’obiettivo è individuare best practice e modelli di governance che dimostrino come sia possibile coniugare performance economiche e metriche Esg anche in assenza di obblighi normativi, spesso pensati su scala di grandi imprese quotate.
L’ipotesi sottostante è che, nonostante la mancanza di obblighi di disclosure più stringenti per le Pmi non quotate, esistano comunque meccanismi interni di governance e forme di capitale umano e intellettuale che favoriscono o limitano l’adozione di pratiche di rendicontazione sostenibili. Comprendere queste dinamiche consentirà di identificare eventuali barriere strutturali o culturali alla trasparenza e, quindi, suggerire strategie per incentivare la sostenibilità soprattutto tra le Pmi del Sud Italia, contribuendo così al dibattito accademico e alle politiche di sviluppo economico del territorio.
«Le imprese, spesso, lavorano molto sui temi legati alla sostenibilità ma non sanno comunicarlo in modo adeguato – spiega Mauro Sciarelli, ordinario di Economia e gestione delle Imprese dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e co-founder dello spin-off Methrica -. L’Osservatorio si propone di valorizzare le buone prassi, anche per contribuire a migliorare l’approccio verso una narrazione corretta di un elemento che è strategico per la competitività. I risultati delle analisi saranno elementi divulgativi, utilizzati anche per sensibilizzare gli studenti».
Fonte: Il Sole 24 Ore