Pogacar domina il Giro di Lombardia: cinquina storica consecutiva

Pogacar domina il Giro di Lombardia: cinquina storica consecutiva

Pogacar, dopo una corsa, sembra invece un bimbo appena uscito dal bagnetto, con il ciuffo alla moda e quel sorriso da impunito che finge una modestia che (giustamente) non gli appartiene.

Assomiglia di più, lo sloveno, ad Alfredo Binda, il Signore delle montagne, quello della “pedalata rotonda” talmente forte che nel 1930 fu convinto a non partecipare al Giro d’Italia grazie a un bell’assegno di 22.550 lire. Pagato per non vincere, pensate. Se c’era Binda, dicevano gli organizzatori, tifosi e appassionati mugugnavano, Gli preferivano Learco Guerra o l’indistruttibile Costante Girardengo, campionissimo anche lui, ma non sempre insuperabile come Binda.

Pogacar è fortissimo in ogni terreno: salita, discesa, pianura. Gli manca solo di cimentarsi con gli sprinter, ma prima o poi, dicono i critici, ci proverà. Tadej ha vinto 4 Tour, un Giro d’Italia, 10 classiche monumento. Davanti gli rimangono solo Roger De Valeminck (11) e Merckx con 19.

Oltre ad essere fortissimo di suo, lo sloveno può anche contare su uno squadrone, la Uae Emirates, altrettanto formidabile. Una corazzata. I suoi “gregari “, corridori come Isaac Del Toro, Adam Yates e Juan Ayuso, potrebbero tranquillamente fare i capitani in altri squadre.

Marco Pantani in ceti casi è stato fortissimo, ma con sé aveva squadre mediocri. Si aspettava che lui si togliesse la bandana, e via vincesse da solo. Inoltre Pantani era fortissimo in salita, ma non altrettanto dotato nella classiche. Terminava stremato (“vado forte in salta per abbreviare l’agonia)” e ha avuto un sacco di incidenti che lo hanno spesso tenuto fermo. Pantani era un foriclassse, ma non suscitava antipatia nel pubblico, anzi. Solo quando ha cominciato a vincere troppo, come al Giro del 1999, quello del fattaccio di Madonna di Campiglio, probabilmente è diventato scomodo.

Fonte: Il Sole 24 Ore