
Polaris Dawn è in orbita, in programma la prima passeggiata spaziale compiuta da privati
La missione Polaris Dawn, l’alba del programma che porta quel nome, è partita alle 11:23 da Cape Canaveral, rampa 39 A, la stessa da cui partirono le missioni Apollo per la Luna negli anni ’70 del secolo scorso e che oggi è praticamente monopolio di SpaceX. La compagnia spaziale di Elon Musk lo scorso anno ha fatto quasi 100 lanci e quest’anno pensa di fare anche meglio, un record che dimostra l’importanza oramai assunta dall’impresa privata in Usa e nel mondo, per quanto riguarda lo spazio. E infatti Polaris Dawn è partito con un razzo vettore Falcon 9, collaudatissimo, e 4 astronauti entro la navicella Dragon, sempre di Space X, due uomini e due donne.
Starà attorno alla Terra per sei giorni circa cercando di portare a termine delle imprese che non si vedevano dal secolo scorso: arrivare oltre i fatidici 400 chilometri dal suolo, arriverà infatti a 1400 chilometri dal suolo, almeno 1000 più della Stazione internazionale, compiere 60 esperimenti nello spazio e soprattutto passerà attraverso le famose, e famigerate, fasce di Van Allen. Queste ultime sono zone che attorno alla Terra vedono una concentrazione eccezionale di particelle elementari provenienti dal Sole, pericolose per l’uomo. Infine, la prima uscita nello spazio vuoto effettuata da un privato, a 700 chilometri da Terra, il punto che qualifica forse di più la missione. Infine, un esperimento di trasmissione della rete internet tramite laser. Non è proprio poco ed è anche un modo di dire alle agenzie spaziali che è ora di darsi qualche obiettivo più ambizioso.
A bordo il multimilardario Isaacman
È Jared Isaacman il multimiliardario, cliente e sodale di Elon Musk, che ha finanziato l’operazione Polaris, che prevede 3 lanci e costerà svariate decine di miliardi; li mette lui che ne ha parecchi, è il Ceo di Shift4, quotata al Nyse, società di pagamento elettronico. Vola nella capsula con il suo socio in affari, Scott Poteet, e due dipendenti di SpaceX, che per la prima volta ha autorizzato il volo di proprio personale.
Non è quindi, come si potrebbe pensare con una punta di scetticismo, la solita iniziativa del miliardario che vuole provare il brivido dello spazio, e ammirare la sua meraviglia, ma una missione importante e complessa che segnerà un ulteriore importante progresso della partecipazione dei privati alla nuova corsa allo spazio, e all’economia collegata, che è in grande espansione.
I rischi delle fasce di Van Allen
È una missione anche rischiosa per via del passaggio nelle fasce di Van Allen, che sono a circa 600 chilometri di altezza, in cui il campo magnetico terrestre intrappola particelle cariche provenienti dal vento solare. In pratica nei pochi giorni della missione gli astronauti accumuleranno radiazioni come in tre mesi nella Stazione Internazionale.
Fonte: Il Sole 24 Ore