
Politica e riscaldamento globale: in Europa l’aria condizionata si scopre di destra
Un tempo era un lusso
Il caldo estremo è il più grande pericolo climatico che l’Europa si trova ad affrontare, rovinando le estati un tempo miti del continente con ondate di calore che stanno diventando sempre più frequenti e intense. Si prevede che l’adattamento richiederà ingenti investimenti e un radicale cambiamento nell’atteggiamento europeo nei confronti dell’aria condizionata, che molti hanno a lungo considerato un lusso di cui gli americani fanno un uso eccessivo.
«All’estero, il contrasto è sorprendente: gli Stati Uniti stanno investendo diversi miliardi di dollari per modernizzare l’aria condizionata delle loro scuole, mentre gli ospedali sono già in gran parte climatizzati», si legge nella proposta di legge proposta dai conservatori francesi questo mese, che richiederebbe l’installazione dell’aria condizionata in tutti gli istituti del Paese.
Shock termico in agguato?
La prospettiva di un’aria condizionata in stile americano fa rabbrividire alcuni europei. In Francia, i media spesso avvertono che raffreddare una stanza di 7 gradi in meno rispetto alla temperatura esterna può causare un fenomeno chiamato «shock termico», con conseguente nausea, perdita di coscienza e persino arresto respiratorio. Questa sarebbe una novità per gli americani che si aspettano che le temperature interne si abbassino fino a circa 24 gradi Celsius, anche quando all’esterno si sfiorano i 38 gradi Celsius.
Altri temono infezioni respiratorie che potrebbero derivare dal trascorrere lunghi periodi in stanze climatizzate. Gli europei particolarmente preoccupati per i cambiamenti climatici vogliono evitare di utilizzare l’elettricità per l’aria condizionata, che genererebbe ulteriori emissioni di gas serra.
Il caso Europa, il problema energia
Tuttavia, l’esigenza di stare al fresco sta superando tale scetticismo. L’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente, con una temperatura che si è riscaldata il doppio della media globale dagli anni ’80, secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale. Il mese scorso è stato il giugno più caldo mai registrato nell’Europa occidentale, secondo il Copernicus Climate Change Service europeo.
Fonte: Il Sole 24 Ore