Politica estera, poveri, finanze e nomine: l’agenda di Leone XIV entra nel vivo

Politica estera, poveri, finanze e nomine: l’agenda di Leone XIV entra nel vivo

I primi cento giorni di “governo” sono un termometro politico per le presidenze Usa, che durano quattro anni, ma già hanno poco senso per gli altri paesi, specie dove vige un sistema parlamentare. Per il papato quindi i primi cento giorni non significano nulla, anche se Francesco nei primi tre mesi mise parecchio in cantiere. Per Leone il primo passaggio di “verifica” è rappresentato – ed è del tutto un caso – dal suo compleanno, oggi compie 70 anni.

I primi tre mesi di pontificato

I primi tre mesi li ha passati soprattutto ad ascoltare i capi dicastero, senza quasi interloquire (qualcuno lo ha interpretato ottimisticamente come segnale di approvazione, ma chissà), ad approfondire i temi di governo, a focalizzare i problemi più urgenti, comprese le finanze. Poi, con settembre, le cose hanno iniziato a cambiare, e questo era atteso. Ha preso una importante iniziativa di politica estera con l’udienza al presidente di Israele Isaac Herzog, con cui ha ribadito la posizione della Chiesa sui due stati e sulla cessazione dei bombardamenti.

L’esortazione dedicata ai poveri

Poi si è venuti a sapere che ha finito il suo primo documento, che sarà una Esortazione dedicata ai poveri, che vedrà la luce a ottobre: per una vera e propria Enciclica “programmatica” bisognerà aspettare ancora. Ma ha rilasciato una vasta intervista – per la verità aveva già parlato al Tg1 il 19 giugno in un breve ma denso scambio di battute – al sito americano Crux, di cui oggi usciranno le prime anticipazioni e il 18 sarà pubblicato – pare solo in Perù, per ora – il libro di Elise Ann Allen, che conterrà tutta l’intervista e altro. Insomma, sta pian piano venendo allo scoperto, anche se la giornata dei giovani a Tor Vergata del 3 agosto era stato un assaggio consistente della sua personalità e del suo pensiero.

Fonte: Il Sole 24 Ore