Post-pandemia: Euroarea cresce meno degli Usa: pesano consumi, stimoli, lavoro

Gli investimenti privati sono stati più forti negli Stati Uniti che nell’area dell’euro, mentre i consumi pubblici hanno contribuito maggiormente alla crescita del Pil nell’euroarea rispetto agli Usa.

Il risparmio

A differenza dei consumatori statunitensi, le famiglie dell’area dell’eurohanno accumulato una quantità relativamente ridotta di attività liquide, si legge nel bollettino. « Se queste famiglie avessero ridotto il loro tasso di risparmio dello stesso importo delle loro controparti statunitensi nel periodo post-pandemia, a parità di altre condizioni, il differenziale di crescita cumulativa dei consumi sarebbe stato di circa 3 punti percentuali invece dei 10 punti percentuali effettivamente registrati dal quarto trimestre del 2019».

La guerra in Ucraina

L’impatto economico dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia all’inizio del 2022, nonché la conseguente crisi energetica e i picchi di inflazione alimentare «hanno avuto un impatto particolarmente grave sull’economia dell’area dell’euro». Ciò viene attribuito, nel Bollettino, alla vicinanza geografica, al livello di dipendenza dalle importazioni di energia e prodotti alimentari da questa regione e all’impatto negativo sulla fiducia dei consumatori dell’area dell’euro.

Nell’area dell’euro, il forte shock nel commercio si è tradotto in una riduzione dei redditi reali e in un indebolimento della competitività, in un contesto di calo della fiducia e di aumento dell’incertezza. «Ciò ha contribuito a frenare i consumi privati, in particolare quelli di beni». L’attività dei servizi è stata stimolata dagli effetti di riapertura in entrambe le regioni, ma la crescita del prodotto dei servizi è stata più forte negli Stati Uniti. Inoltre, la maggiore apertura commerciale dell’area dell’euro ha fatto sì che il suo settore manifatturiero fosse particolarmente esposto alle strozzature dell’offerta e al rallentamento globale.

Produttività e mercato del lavoro

Dopo la pandemia, gli Stati Uniti hanno registrato una crescita della produttività del lavoro nettamente superiore a quella dell’area dell’euro. Nel periodo post-pandemico, la produttività del lavoro per ora lavorata è aumentata solo dello 0,6%nell’area dell’euro, contro il 6,0% degli Stati Uniti. Ha pesato l’attuazione di programmi di mantenimento dei posti di lavoro nell’area dell’euro in contrapposizione all’aumento della disoccupazione negli Stati Uniti.

Fonte: Il Sole 24 Ore