
Premi d’arte in Italia nel 2025: uno sguardo d’insieme
And the winner is? Partecipare a un premio d’arte oggi significa molto più che concorrere per un titolo: è misurarsi con una giuria qualificata, entrare in un circuito di visibilità e anche solo far parte della short list dei finalisti significa conquistare un riconoscimento prezioso. Vincere, poi, porta con sé opportunità tangibili: premi in denaro che sostengono la ricerca artistica, residenze che aprono nuovi orizzonti creativi, la possibilità che l’opera selezionata trovi una destinazione prestigiosa, tra le sale di un museo o nelle collezioni private del fondatore del premio e, non da ultimo, alcuni premi incoraggiano e sostengono il percorso di ricerca di un giovane o di una giovane artista ancora in formazione. In Italia in questi mesi del 2025 sono stati assegnati diversi premi ai quali hanno partecipato e ottenuto riconoscimenti molti artisti italiani e internazionali.
A Piacenza il Ducato Prize
Fino al 2 novembre nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese a Piacenza è possibile vedere le opere dei finalisti della quinta edizione del Ducato Prize, il premio biennale nato nel 2019, ideato da Michele Cristella, collezionista che si è fatto notare per il suo impegno nel sostenere i giovani artisti. Lo scorso settembre Il Ducato, sotto la direzione di Giacomo Pigliapoco, ha nominato i vincitori e assegnato due riconoscimenti in denaro e tre premi residenza. Il Premio Contemporary del valore di 10.000 euro è stato assegnato a Yuyan Wang, regista e videoartista nata in Cina e oggi residente a Parigi, con il video «Green Gray Black Brown», 2024. Le sue opere video sono il risultato di materiali riciclati provenienti dall’industria delle immagini, seguendone le trasformazioni e la proliferazione nei contesti e nelle rappresentazioni digitali. Attraverso il montaggio de-costruisce e ricolloca queste materie visive – che siano trovate, elaborate o prodotte – liberandole dai significati convenzionali e rivelandone nuove possibilità percettive.
Ad aggiudicarsi il Premio Academy (1.000 euro) dedicato ad un giovane o una giovane artista ancora in formazione, Joyce Joumaa, per il video «Untitled», 2025, nel quale una calcolatrice mostra un calcolo matematico infinito: metafora visiva dell’inflazione libanese e della crisi economica che ha segnato il paese dal 2019, dove vive la giovane video artista.
I tre Premi Residenza, in collaborazione con Villa Filanda Antonini (Treviso), PAiR – Pavilosta Artist Residency (Lettonia) e AMA House (Atene), a conferma della vocazione internazionale del progetto, sono stati assegnati a Pascal Birchler, al duo Imene King & Ileana Arnaoutou e a Andro Eradze. Il progetto espositivo, ideato dal collettivo Fosbury Architecture – già coinvolto nell’edizione precedente – ha accolto le opere dei finalisti Yumna Al-Arashi (Usa), Ileana Arnaotou & Ismene King (Grecia), Pascale Birchler (Svizzera), Cao Shu (Cina), Andro Eradze (Georgia), Evan Ifekoya (Nigeria), del collettivo TOMBOYS DON’T CRY e di Yuyan Wang (Cina) per la categoria Contemporary. Per la categoria Academy sono stati esposti i lavori di Ylenia-Gaia Dotti (Italia), George Hiraoka Cloke (Regno Unito), Joyce Joumaa (Libano), Besnik Lushtaku (Germania) e Yanqing Pan (Cina). Gli artisti in mostra sono stati individuati dopo una prima selezione a cura di una pre-giuria composta da Mistura Allison, Caroline Ellen Liou, Ángels Miralda, Amantia Peza e Saverio Verini e da una giuria internazionale formata da Emanuela Campoli, Danai Giannoglou, Samuel Leuenberger, Andrea Lissoni e Adrian Piper che ha proclamato i vincitori.
Premio Termoli, i vincitori della 64° edizione
La giuria della 64ª edizione del Premio Termoli della Sezione Arti Visive – composta da Caterina Riva, dall’artista Liliana Moro e dal direttore del Museo del Novecento di Milano Gianfranco Maraniello – ha conferito il Premio Acquisto a Roberto Fassone (Savigliano Cn, 1986), per il video documentario «Con i denti tra i coltelli» (2024). Il lavoro, prima opera video a vincere il Premio Termoli nella storia della collezione, racconta la stagione sportiva 2023/24 della PVM (Polisportiva Valle del Mugnone), squadra maschile dilettantistica di pallacanestro fiorentina, attraverso lo sguardo di uno dei suoi giocatori: l’artista e performer Roberto Fassone. Elisa Giardina Papa (classe 1979) ha vinto il Premio Mostra, che prevede la realizzazione di una personale nell’autunno del 2026, mentre Monia Ben Hamouda (Milano, 1991) con l’installazione «Figuration Demon (deer)», ha vinto la Menzione del pubblico: i voti sono stati raccolti al museo tra i visitatori della mostra del 64° Premio Termoli tra il 30 maggio e il 20 settembre. In mostra vi erano le opere di Mario Airò, Monia Ben Hamouda, Lucia Cristiani, Luca De Angelis, Binta Diaw, Adji Dieye, Roberto Fassone, Aldo Giannotti, Elisa Giardina Papa, Allison Grimaldi Donahue, Paolo Icaro e Jiajia Zhang. Gli artisti sono stati scelti dal comitato curatoriale composto da Simone Ciglia, Gioia Dal Molin, Rossella Farinotti ed Emanuele Guidi, a testimonianza dell’impegno del Premio nel gratificare e sostenere l’arte italiana contemporanea.
Nato nel 1955 come riconoscimento annuale per l’Arte Contemporanea, il Premio Termoli si è affermato come una vetrina della creatività italiana. Grazie al Premio Acquisto è stata data vita a una preziosa collezione di opere, capace di raccontare il percorso di sperimentazione e innovazione dell’arte italiana dal 1955 a oggi. Dal 2020 il Premio è gestito dalla Fondazione MACTE, e si sviluppa nelle sezioni Arti Visive e Architettura e Design.
Fonte: Il Sole 24 Ore