
Prevenzione dell’Hiv, ecco le linee Oms sul primo farmaco iniettabile ogni 6 mesi
Nel 2024 la rivista Science lo aveva definito “la cosa più vicina a un vaccino contro l’Hiv”. Oggi, dopo il via libera al farmaco arrivato a giugno scorso dalla Food and drud Administration Usa, l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda l’uso di lenacapavir iniettabile (Len) solo due volte l’anno, “come opzione aggiuntiva di profilassi pre-esposizione (PrEP) per la prevenzione dell’Hiv”.
L’impasse sulla malattia
Le nuove linee guida dell’Oms sul farmaco, il primo che grazie a due iniezioni semestrali consente una protezione quasi totale contro l’Hiv, vengono pubblicate in occasione della 13a Conferenza internazionale dell’Aids Society (IAS 2025) a Kigali, in Ruanda. E sono mirate a dare un supporto decisivo al contrasto dell’epidemia che dagli anni Ottanta del secolo scorso ha mietuto secondo Unaids 44,1 milioni di vittime. Nel 2024 sono 40,8 milioni le persone che convivono con l’Hiv di cui 31,6 milioni hanno avuto accesso alle terapie antiretrovirali mentre sono 630mila circa i decessi.
Le linee guida Oms su lecanapavir iniettabile arrivano “in un momento critico, in cui gli sforzi di prevenzione dell’Hiv sono stagnanti – rilevano dall’Organizzazione con sede a Ginevra – con 1,3 milioni di nuove infezioni stimate l’anno passato e con un impatto sproporzionato sulle popolazioni-clou e prioritarie, tra cui prostitute, uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini, persone transgender, persone che si iniettano droghe, persone in carcere e bambini e adolescenti”. La prospettiva per milioni di individui nel mondo di passare dalle terapie orali o da altre soluzioni a breve durata d’azione a due sole iniezioni l’anno potrebbe offrire ora “un’alternativa altamente efficace e di lungo respiro”, sottolineano dall’Organizzazione.
Le linee guida
Con sole due dosi all’anno, secondo l’Oms Len rappresenta dunque “un passo avanti trasformativo nella protezione delle persone a rischio di Hiv, in particolare di coloro che incontrano difficoltà nell’aderenza quotidiana alla terapia, nello stigma o nell’accesso all’assistenza sanitaria. «Anche se un vaccino contro l’Hiv sembra un obiettivo ancora difficile da raggiungere, il lenacapavir è la soluzione migliore – commenta quindi il Dg Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus: un antiretrovirale a lunga durata d’azione che, come dimostrato dai test, previene quasi tutte le infezioni da Hiv tra le persone a rischio. Il lancio delle nuove linee guida, insieme alla recente approvazione della Fda, segna un passo fondamentale verso l’ampliamento dell’accesso a questo potente strumento. Ci impegniamo a collaborare con i Paesi e i partner per garantire che questa innovazione raggiunga le comunità nel modo più rapido e sicuro possibile».
Il tema però è consentire l’accesso alla svolta che potrebbe arrivare con questo farmaco iniettabile due volte l’anno: da qui l’esortazione dell’Organizzazione mondiale della sanità a governi, donatori e partner glibali di implementarne immediatamente la somministrazione nell’ambito di programmi nazionali di prevenzione combinata dell’Hiv, con la raccolta contestuale di dati su assunzione, aderenza e impatto “real world” cioè nell’uso effettivo da parte della popolazione interessata.
Fonte: Il Sole 24 Ore