Prezzi dell’elettricità, a gennaio in Italia +48% sulla Spagna e +40% sulla Francia

Prezzi dell’elettricità, a gennaio in Italia +48% sulla Spagna e +40% sulla Francia

Il mese di gennaio si è chiuso con un prezzo medio all’ingrosso dell’elettricità in Italia di 143 euro al MWh, in crescita rispetto alla media dei mesi precedenti. Un anno fa, a gennaio 2024, la media mensile era di 99 euro al MWh: l’aumento rispetto ad allora è del 44%. La curva si presenta in salita decisa da ottobre, quando – secondo i dati del Gme, il gestore dei mercati energetici – la media mensile si era attestata a 116 euro al MWh, diventati 130 a novembre e 135 a dicembre.

Il 10 febbraio il prezzo medio, come esito del mercato del giorno prima (il metodo con cui si calcola il valore nella borsa elettrica incrociando domanda e offerta per unità di produzione e unità orarie) si è attestato a 163 euro, portando la media parziale del mese a 154 euro al MWh, confermando quindi una tendenza che va verso l’alto. In Italia la media dell’intero 2024 ha toccato i 108 euro al MWh, contro i 127 del 2023, i 304 del 2022 e i 125 del 2021. Nel 2020 la media annuale, complice anche la pandemia, era scesa a 39 euro al MWh, mentre nei dieci anni precedenti si era tenuta su valori tra i 42 e i 75 euro (si veda anche il grafico nella pagina a fianco).

Il rapporto col gas

Le oscillazioni sono legate al prezzo del gas, che rimane il principale fattore nella formazione del prezzo dell’elettricità a causa del meccanismo del system marginal pricing. E il cui valore continua a crescere (si veda anche il pezzo nella pagina a fianco). In Italia il gas naturale, nonostante rappresenti circa il 40% del mix nella generazione energetica, stabilisce il prezzo dell’elettricità nel 90% delle ore (nell’Ue il gas copre il 20% della produzione e determina il 63% delle ore). Il nostro Paese è al primo posto della classifica europea per numero di ore in cui è il gas a fissare il prezzo.

Allo stesso tempo, confrontando i prezzi dell’elettricità nei principali mercati europei, l’Italia è stabilmente al primo posto anche nella classifica di chi spende di più. Comparando le medie di gennaio 2025, il nostro Paese registra valori all’ingrosso superiori del 25% rispetto a quelli tedeschi, del 40% rispetto a quelli francesi, del 48% rispetto a quelli spagnoli e addirittura del 226% rispetto a quelli della Scandinavia. Un differenziale che è stato una costante negli ultimi 20 anni.

Aurelio Regina, delegato del presidente di Confindustria per l’energia, aveva già dato su queste pagine a fine gennaio numeri allarmanti riguardanti le medie del 2024: «Il prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso si è attestato sui 108,5 euro MWh in Italia, il 38% in più rispetto alla Germania, che mantiene la produzione a carbone/lignite e può sfruttare l’eolico del mare del Nord; il 72% in più della Spagna, dove sono stati installati impianti rinnovabili utility scale, anche con Power Purchase Agreement; l’87% in più rispetto alla Francia, forte della generazione da fissione nucleare, che esporta anche in Italia». Prezzi che, era la stima, potrebbero avere un impatto di oltre 10 miliardi sulla spesa di famiglie e industria italiana.

Fonte: Il Sole 24 Ore