Primo fegato di maiale trapiantato a un paziente vivo: sopravvive 171 giorni

Primo fegato di maiale trapiantato a un paziente vivo: sopravvive 171 giorni

Gli organi dei maiali geneticamente modificati, molto simili a quelli umani per dimensione e fisiologia, rappresentano una potenziale risposta alla crisi delle donazioni. Tuttavia, i rischi di rigetto immunitario e infezioni zoonotiche restano le principali sfide da superare.

I progressi negli altri xenotrapianti: cuore, rene e perfino polmoni

Il caso del fegato si inserisce in un contesto di rapidi progressi nella ricerca interspecie. Nel marzo 2024, i chirurghi del Massachusetts General Hospital di Boston hanno eseguito con successo il primo trapianto di rene di maiale su un paziente vivo, un uomo di 62 anni con insufficienza renale terminale: l’organo ha funzionato per settimane, confermando la fattibilità clinica dell’approccio.

Poco dopo, a New York, la 53enne Towana Looney è diventata la persona sopravvissuta più a lungo con un rene di maiale, 130 giorni, prima del rigetto dell’organo. La United Therapeutics, che ha sviluppato il rene con dieci modifiche genetiche, ha ricevuto dalla Fda il via libera per una sperimentazione clinica su sei pazienti con insufficienza renale terminale, che dovrebbe partire entro la fine del 2025.

Anche sul fronte del cuore, due trapianti su pazienti vivi sono stati effettuati negli Stati Uniti tra il 2022 e il 2023, con sopravvivenze fino a due mesi.

E nel 2025, in Cina, è stato documentato il primo trapianto di polmone di maiale in un paziente in morte cerebrale, confermando che la compatibilità anatomica e fisiologica può estendersi anche ad altri organi vitali.

Fonte: Il Sole 24 Ore