Primo soccorso, Azione propone obbligo di formazione e Iva al 5% sui defibrillatori
Formazione obbligatoria per i giovani studenti nelle tecniche di Primo soccorso, quelle che spesso salvano una vita, come l’utilizzo corretto di un defibrillatore. È questo l’obiettivo di una proposta di legge presentata al Senato da Azione. Il senatore Marco Lombardo – primo firmatario insieme a Carlo Calenda – spiega a Parlamento 24 che la pdl disciplina l’obbligo di istruzione sul primo soccorso per le scuole secondarie e professionali e«per talune attività professionali: per esempio, «un bagnino deve saper fare un intervento di Primo soccorso», così come «deve saperlo fare uno steward allo stadio». Prevista poi l’inclusione della formazione obbligatoria in materia di primo soccorso anche nell’ambito dei percorsi universitari, in particolare Scienze motorie, ma con l’idea di estenderlo anche a Medicina e Scienze infermieristiche.
La proposta di legge di Azione introduce anche l’obbligo di formazione in primo soccorso «anche all’atto del conseguimento della patente, perché questo renderebbe tutti i neo patentati quindi diciottenni possibili soccorritori», e «aumenterebbe la platea della comunità del primo soccorso», spiega Lombardo, che punta anche il dito contro una disposizione fiscale, attualmente in vigore, che considera «inconcepibile». «Non è possibile che i defibrillatori, oggi, abbiano l’Iva al 22% come un televisore, come un telefonino. Sono dei salvavita, e quindi è giusto che abbiano un’aliquota Iva ridotta», così come i presidi salvavita, conclude Lombardo riferendosi all’aliquota Iva al 5% per i defibrillatori prevista dall’Atto Senato 1550.
La proposta di legge di Azione è stata ribattezzata dai presentatori “legge Bove”, dal nome del calciatore professionista della Fiorentina Edoardo Bove che a dicembre 2024 ebbe un attacco cardiaco in campo durante una partita contro l’Inter, e fu salvato dal pronto intervento dei medici e del personale sanitari. “Abbiamo chiesto a lui di farsi testimonial non solo per quello che lui può rappresentare, ma anche perché lui può essere un messaggio di speranza per tutti quelli che non ce l’hanno fatta», sottolinea Lombardo. Al momento del malore Bove «era in una situazione protetta in un campo di serie A, ma tanti ragazzi purtroppo perdono la vita, magari in campi minori perché non c’è il defibrillatore o anche se c’è nessuno lo sa usare e quindi ci sembrava giusto che fosse lui il testimonial ideale di questa proposta di legge per arrivare il più possibile all’opinione pubblica italiana», conclude il senatore di Azione.
Fonte: Il Sole 24 Ore