Privacy e digitale, aziende nel labirinto delle regole Ue

Privacy e digitale, aziende nel labirinto delle regole Ue

Ai Act, Ai Act, Dma, Dsa, Data act. È un labirinto di sigle, quello della normativa europea sul digitale. Ma l’affastellarsi di direttive e regolamenti da Bruxelles rischia di diventare anche un rompicapo per le aziende del settore, chiamate ad applicare – una dietro l’altra – le novità normative.

All’inizio fu il Gdpr, il regolamento Ue sulla privacy operativo dal 2018. Il regolamento è tuttora in vigore, tanto che le altre regole europee rimandano al Gdpr per la parte di tutela dei dati.

Da allora si sono aggiunte molte altre normative, spesso regolamenti, quindi subito applicabili in tutti gli Stati, ognuna per regolare un tassello digitale. L’Ai Act, ad esempio, si occupa dell’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale: è operativo già in parte, ma lo diventerà pienamente nell’agosto 2027. Il Digital market Act (Dma) e il Digital service Act (Dsa) guardano alle grandi piattaforme (i cosiddetti “gatekeeper”) e al commercio online, cercando di assicurare piena competitività, ma anche proteggere gli utenti e moderare i contenuti.

Il prossimo sarà il Data Act: il regolamento Ue sarà in vigore dal 12 settembre, regolando da allora l’accesso ai dati generati dai prodotti connessi (smartwatch, automobili o assistenti vocali intelligenti).

Fonte: Il Sole 24 Ore