Pronto il bonus per i nomadi digitali: sconto fiscale per chi si trasferisce in Italia
Agevolazioni per i “nomadi digitali”, lavoratori che scelgono l’Italia come Paese in cui lavorare in smart working. L’idea alla quale lavora da oltre un anno il ministero per le Imprese e il made in Italy potrebbe concretizzarsi in manovra con un emendamento presentato in commissione Bilancio al Senato da Matteo Gelmetti e Paola Ambrogio di Fratelli d’Italia.
Il correttivo, per il quale si attende il parere finale del ministero dell’Economia, interviene sul decreto legislativo 209 del 2023 che attua la riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale. L’agevolazione fiscale prevista per i cosiddetti lavoratori impatriati verrebbe estesa anche ai lavoratori dipendenti, di nazionalità estera, che sebbene non altamente qualificati, trasferiscono la residenza fiscale in Italia a decorrere dal periodo d’imposta 2026.
Smart working
Con una condizione, però, cioè lo smart working. In particolare, i beneficiari devono svolgere «la propria prestazione lavorativa esclusivamente attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici che consentono di lavorare da remoto a favore di datori di lavoro né stabiliti né residenti in Italia e che, durante il periodo di fruizione del regime agevolativo, non intrattengano rapporti di lavoro subordinato o autonomo con soggetti stabiliti in Italia, ad eccezione di quelli per l’insegnamento di una lingua diversa da quella italiana».
La detassazione
Riassumendo, l’agevolazione fiscale di cui si discute, applicabile nel periodo d’imposta in cui avviene il trasferimento della residenza e nei quattro periodi d’imposta successivi, prevede che i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e quelli di lavoro autonomo derivanti dall’esercizio di arti e professioni prodotti in Italia entro il limite annuo di 600.000 euro concorrono alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 50% del loro ammontare.
Il Ddl incagliato
Martedì 18, con l’indicazione dei “segnalati” da parte dei vari partiti, si arriverà a un primo bivio importante per capire quali emendamenti arriveranno al traguardo. Di certo, la proposta sui nomadi digitali può contare su un’istruttoria già avviata. Inizialmente, avrebbe infatti dovuto entrare all’interno di un disegno di legge, nominato “Destinazione Italia”, collegato alla legge di bilancio di un anno fa. La misura sui nomadi digitali era stata preannunciata in diverse occasioni dal ministro per le Imprese e il made in Italy Adolfo Urso. E nelle ambizioni del titolare del Mimit dovrebbe essere funzionale anche «ad aumentare l’insediamento nei borghi in via di spopolamento», attraendo lavoratori stranieri che decidono di stabilirsi in Italia. Non sono state tuttavia ancora diffuse stime sul numero di lavoratori che potrebbero aderire a questo tipo di misura.
Fonte: Il Sole 24 Ore