Proposta la Igp per il corallo e il cammeo di Torre del Greco
Pronta la proposta di riconoscimento IGP per il corallo e il cammeo di Torre Del Greco. L’iniziativa di Assocoral, affidata poi al “Consorzio Corallo e Cammeo torrese”, ora trova più sostegno e slancio in seno al Distretto orafo della Campania. A un anno dalla sua costituzione, il D.OR ha un pacchetto di progetti imponente per valorizzare il settore e aiutarlo ad affrontare i tempi delle forti crisi geopolitiche che tanto impatto producono su oro e preziosi.
«Il riconoscimento della Indicazione geografica protetta per corallo e cammeo è un progetto in cui crediamo fermamente _ dice Vincenzo Giannotti, presidente del Distretto Orafo Campano e presidente del Tarì _ si tratta di produzioni del nostro territorio, fatte con grande maestria, da tutelare e valorizzare». La proposta fa riferimento alla norma europea che ha introdotto la possibilità di richiedere l’IGP anche per le realtà artigianali ed industriali. Il ”Consorzio Corallo e Cammeo Torrese”, nato proprio per rispondere alle direttive europee in ambito IGP, ha raggiunto l’importante obiettivo di ricevere il riconoscimento italiano, sulla base di 2 disciplinari differenti, uno per il corallo e l’altro per il cammeo. «Il prossimo step _ aggiunge Giannotti _ è quello del 1° dicembre 2025, quando Bruxelles metterà online la piattaforma per inviare la richiesta di riconoscimento europeo. In questi mesi, intanto, l’Italia ha recepito le direttive e sta preparando a sua volta la documentazioni necessarie».
C’è stata ampia adesione da parte di artigiani e imprenditori? «Per la verità in tutta Italia per ora si sono mossi solo 6 consorzi di imprese artigianali. Eppure, sappiamo che l’IGP alimentare ha prodotto valore aggiunto, soprattutto all’estero e così potrebbe avvenire anche in altri casi. Quanto alla nostra proposta che coinvolge una trentina di imprese viene considerata un modello da replicare».
Non solo corallo e cammeo. il Distretto orafo della Campania, a cui hanno aderito un anno fa il Tarì, Oromare, Borgo Orefici, (consorzi di imprese del settore ciascuno con caratteristiche specifiche) ha prodotto numerosi progetti che ha presentato alla Regione Campania: in totale prevedono investimenti per 65 milioni a fronte dei quali vengono avanzate richieste di contributi.
«Siamo partiti _ racconta il presidente del distretto _ dall’analisi dei fabbisogni dei partecipanti alla rete di imprese, tale è dal punto di vista formale il nostro distretto». Da questa analisi sono emerse le esigenze di avere un monitoraggio sul settore, quindi istituire un Osservatorio; la creazione di un Marchio del D.OR. Campania e dei suoi prodotti, l’adozione di un piano di digitalizzazione. «Per questi primi progetti _ precisa poi il presidente _ abbiamo avviato una collaborazione con Officina Vanvitelli, la costola di design e creatività dell’Università Vanvitelli. Con questa siamo partiti con uno studio sulla identità del gioiello campano». Lo studio sarà presentato domani nella sede del Tarì a Marcianise, in provincia di Caserta.
Fonte: Il Sole 24 Ore