Prosieben, ricavi in calo e stime al ribasso prima dell’arrivo in regia di Mfe
Un trimestre di transizione, frutto ancora della passata gestione di Prosiebensat. Per la Tv bavarese i conti del terzo trimestre mostrano un rallentamento e un ribasso ulteriore delle stime sulla redditività. Da ora in avanti, però, è atteso l’intervento, all’interno della gestione operativa, di Mfe, diventata principale azionista con il 75,6% della media company di Unterföhring.
Nel frattempo i ricavi trimestrali per il gruppo tedesco sono scesi del 7% a 820 milioni di euro: segnale chiaro del momento difficile che attraversa il mercato pubblicitario televisivo, anche «riflettendo il difficile contesto economico e il deconsolidamento di Verivox», spiega la società. Nei primi nove mesi dell’anno, il fatturato ha toccato 2,51 miliardi, in flessione del 5% rispetto allo stesso periodo del 2024. A pesare è soprattutto la «riluttanza a investire in pubblicità», che ha colpito il business più redditizio ma anche più sensibile ai cicli economici. Il margine operativo lordo rettificato è sceso del 27% a 76 milioni nel trimestre e del 35% nei nove mesi, a 174 milioni.
Per l’intero 2025, Prosieben ha inoltre comunicato il taglio del margine superiore della guidance annuale sull’Ebitda adjusted, posizionata tra 420 e 450 milioni, rispetto ai 420-470 stimati in precedenza.
Nonostante la frenata, il bilancio riserva tuttavia anche qualche nota positiva. L’utile netto rettificato è cresciuto di 60 milioni, arrivando a 91 milioni nel trimestre, grazie a un effetto fiscale derivante dalla fusione di Seven.One Entertainment Group in Joyn, che ha permesso di utilizzare perdite fiscali riportabili per circa 460 milioni. L’indebitamento netto si è ridotto del 5% a 1,53 miliardi di euro, sostenuto dai flussi di cassa generati dalle dismissioni.
Ma la novità più rilevante, da qui in avanti, è chiaramente sul fronte della governance: dalla seconda metà di ottobre la guida è passata a Marco Giordani, storico Cfo di Mediaset chiamato a ridisegnare la strategia di una società che ora fa parte a pieno titolo del progetto paneuropeo del gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi. Il comunicato secco, senza conference call sui risultati (con diffusione peraltro inizialmente prevista per oggi e quindi anticipata) e senza commenti sembra comunque segnare in maniera netta il limitare fra il pre e il post controllo di Mfe.
Fonte: Il Sole 24 Ore