Protto: «Cellnex pronta a essere di supporto al consolidamento delle reti in Italia»
«In Italia quattro reti mobili sono troppe. Anche tre possono non essere sostenibili, rendendo tutto il sistema inefficiente. Se non si riesce a procedere con il consolidamento delle società nel settore delle Tlc, quantomeno si può iniziare a ragionare su un modello di condivisione delle infrastrutture».
Federico Protto è da marzo 2024 amministratore delegato di Cellnex Italia: branch tricolore del colosso spagnolo delle torri, che è fra le principali del gruppo guidato da Marco Patuano a livello global, con 855 milioni di euro di valore della produzione nel 2024 e che pesa per un quarto sulla generazione di cassa del gruppo. Protto mette in chiaro, parlando con Il Sole 24 Ore alla vigilia della sua partecipazione al Forum di Cernobbio di Ambrosetti, che sulla condivisione delle infrastrutture «non ci sono discussioni fra le telco nel nostro Paese, a parte qualche iniziativa molto specifica come Zefiro tra Wind Tre e Iliad».
L’idea però inizia a circolare. Il ceo Tim, Pietro Labriola, dalle colonne di questo giornale in un’intervista del 7 agosto diceva a proposito del consolidamento: «Può avvenire attraverso operazioni di M&A, ma si potrebbe anche lavorare sul perimetro delle reti mobili per realizzare importanti efficienze industriali attraverso la condivisione delle antenne».
Lei cosa intende con condivisione delle infrastrutture?
Parlo dell’ultima parte della rete: quella d’accesso. Le telco potrebbero avere convenienza a razionalizzare in chiave costi, ma anche investimenti necessari per lo sviluppo. È un modello nel quale immaginiamo anche un ruolo per società come la nostra.
Fonte: Il Sole 24 Ore