Prova a ripartire in India il mercato delle Ipo. Ecco le società ai nastri di partenza

Prova a ripartire in India il mercato delle Ipo. Ecco le società ai nastri di partenza

Società sotto il prezzo di collocamento

A fare le spese della diffidenza con cui in questi mesi i grandi fondi hanno guardato alla sostenibilità dei corsi borsistici indiani sono state le società che hanno proceduto comunque con i loro piani per la quotazione: i titoli di metà delle otto imprese che nel 2025 sono state protagoniste di Ipo da almeno 100 milioni viaggiano sotto il prezzo di collocamento.

Ieri il Nifty 50, pur essendo ancora sotto di quasi il 5% rispetto ai massimi dello scorso settembre, viaggiava ben 13 punti percentuali al di sopra dei minimi toccati a marzo. Un rimbalzo che sta spingendo diverse società a tornare a guardare con interesse a un eventuale collocamento. Tra i fattori in gioco ci sono anche le recenti mosse della Reserve Bank of India, che lo scorso 6 giugno ha sorpreso i mercati pompando liquidità nel sistema: in parte abbassando di mezzo punto percentuale i tassi d’interesse e in parte riducendo di 100 punti base la cash reserve ratio degli istituti di credito.

Questa settimana, Ellenbarrie, un fornitore di gas industriali, punta a raccogliere fino a un massimo di 8,52 miliardi di rupie (poco meno di 100 milioni di dollari), mentre Kalpataru, un developer di Mumbai, cercherà di vendere titoli per 15,9 miliardi di raccolta (183 milioni). «Con un robusto mercato secondario, le Ipo prezzate correttamente possono trovare una buona domanda sia dagli investitori domestici sia internazionali», spiega il managing director di Kotak Investment Banking V Jayasankar.

Numeri più alti nella seconda parte dell’anno

La seconda parte dell’anno potrebbe essere portatrice di quotazioni più rilevanti.

La prima è quella di LG Electronics India che secondo voci di mercato il prossimo settembre potrebbe riprendere in mano il dossier della sua Ipo. La controllata locale del colosso sudcoreano dell’elettronica aveva sospeso la sua marcia verso la Borsa di Mumbai lo scorso aprile a causa della volatilità dei mercati, mentre nel giro di qualche mese potrebbe riaffacciarsi in Borsa con l’obiettivo di raccogliere fino a 1,7 miliardi di dollari. Capitali che servirebbero in parte a finanziare i suoi piani di espansione in India, dove ha recentemente annunciato di voler investire circa 600 milioni di dollari in quattro anni per costruire il suo terzo stabilimento nel Paese.

Fonte: Il Sole 24 Ore