Puglia, progetto da 60 milioni per creare un nuovo polo della nautica

Puglia, progetto da 60 milioni per creare un nuovo polo della nautica

Un progetto da 60 milioni di euro per creare un centro per la produzione e il refitting di yacht nonché una cittadella della formazione in ambito nautico, all’interno delle aree Zes (zona economica speciale) di Brindisi, in uno spazio affacciato sul mare, con 350 metri di banchine, su un sito, inizialmente, di 4 ettari, che potrà cresce a 14. Il piano, presentato nei mesi scorsi al ministero delle Imprese e del made in Italy, col nome di Polo nautico Brundisium, sarà al centro dell’attenzione nel corso dello Snim, il Salone nautico di Puglia, che si apre oggi proprio a Brindisi (e proseguirà fino al 13 ottobre).

Snim, 300 barche in mostra e 200 espositori

A raccontare lo spirito del progetto è Giuseppe Meo, presidente di Snim e ad del polo nautico in fieri. «Il salone, arrivato nel 2025 alla 21esima edizione, conta oltre 300 barche in mostra e 200 espositori. E sicuramente, nel corso della kermesse, stimoleremo il confronto sul nuovo polo. Poter avere un’ampia zona sul mare, dedicata alla nautica, per la Puglia può essere una grande chance, in un momento in cui, in altre regioni di riferimento per il settore, come Liguria, Toscana e Marche, non ci sono grandi opportunità di avere nuovi spazi. La nostra regione è al centro del Mediterraneo e ci sono questi 14 ettari sul mare che saranno messi a disposizione dalle istituzioni locali in area Zes e con zona franca doganale. Insomma, le aziende che investono sul territorio possono arrivare a ottenere incentivi a fondo perduto, pari al 50-60% dell’investimento che faranno».

Al tavolo del Mimit, che ha indetto un bando di gara ad hoc, sono state presentate diverse manifestazioni d’interesse. «Riguardano – dice Meo – piani di reindustrializzazione, eolico offshore, e altri settori non specificatamente nautici. Per il settore delle barche da diporto e della cantieristica, invece, il progetto presentato è quello del Polo Brundisium. Il bando è ormai chiuso e le proposte sono al vaglio del Mimit, che le sta valutando e ha già individuato il commissario per questi progetti nel prefetto di Brindisi, Luigi Carnevale. Da parte nostra, abbiamo partecipato a diversi tavoli istituzionali, che hanno coinvolto tutti gli enti locali della Puglia, che sono pronti a sposare la causa della nautica. Quindi siamo piuttosto fiduciosi riguardo a un esito positivo. E contiamo di avviare il polo da gennaio 2027».

Il Polo Brundisium

Quanto al piano messo a punto, Meo chiarisce che «il Polo nautico Brundisium, che prende spunto dal nome latino di Brindisi, è una società già costituita, con quattro soci: i cantieri Ice yachts e Fiart, con il 30% delle quote ciascuno, la Corset, azienda che produce vetroresina, con un altro 30% e la Sea event agency, la nostra agenzia che organizza lo Snim e che detiene una partecipazione del 10%. Il progetto prevede un investimento di 60 milioni e un ritorno occupazionale di mille posti di lavoro. Per il momento, abbiamo fatto la nostra richiesta al ministero sviluppata su 4 ettari. Ma prevediamo una possibilità di ampliamento a 14».

Fonte: Il Sole 24 Ore