Putin offre il prolungamento del Nuovo Start per riagganciare Trump

Putin offre il prolungamento del Nuovo Start per riagganciare Trump

«Putin propone a Trump la pace globale», titola con enfasi il Moskovskij Komsomolets. Più che di pace, in realtà, l’invito del presidente russo parla di stabilità strategica, spostando l’attenzione dal conflitto in corso in Ucraina – a cui Vladimir Putin non ha fatto alcun riferimento – alla dimensione bilaterale dei grandi negoziati sul disarmo tra russi e americani.

Putin ha formulato l’offerta aprendo una riunione del Consiglio nazionale russo per la Sicurezza. Considerando il deterioramento della situazione internazionale, ha detto imputandola all’Occidente e a «tutta una serie di fattori negativi che acutizzano le tensioni esistenti e generano nuovi rischi di carattere strategico», la Russia «non è interessata a un ulteriore aggravamento né a provocare un rilancio della corsa agli armamenti».

Di conseguenza, il presidente russo ha comunicato di voler prolungare di un anno la durata dell’ultimo grande trattato sul disarmo tra Mosca e Washington: il Nuovo Start, l’accordo del 2010 che limita a 1.550 testate dispiegate per parte i rispettivi arsenali di armamenti strategici, i missili nucleari intercontinentali. Quelli in grado di raggiungere le due capitali. Esteso per cinque anni da Putin e da Joe Biden nel 2021, un anno prima dell’invasione dell’Ucraina, e poi messo in sospeso da Putin nel 2023, lo Start scade il 5 febbraio 2026.

«La Russia è pronta a continuare a rispettare i limiti fissati dal Nuovo Start», ha detto Putin: per contenere la proliferazione globale degli armamenti e ridurre l’imprevedibilità, a favore dello status-quo. «In seguito – ha chiarito Putin rivolgendosi agli Stati Uniti – analizzeremo la situazione per decidere se mantenere queste restrizioni volontarie. La decisione è sostenibile solo se gli Stati Uniti faranno altrettanto, e se non intraprendono passi che possano violare l’attuale equilibrio delle capacità di deterrenza». A questo riguardo, Putin ha incaricato le autorità competenti a seguire con attenzione le potenziali «mosse destabilizzanti» degli americani, «studiando in particolare i loro piani per il potenziamento dei sistemi di difesa antimissile e lo schieramento di intercettori nello spazio». La Russia, ha chiarito il capo del Cremlino, «è nella condizione di rispondere a ogni minaccia attuale e futura: non a parole, ma con le armi».

Fonte: Il Sole 24 Ore