
Pyongyang mostra il nuovo arsenale e rafforza alleanze con Cina e Vietnam
Dal nostro corrispondente
NEW DELHI – A conferma del crescente peso militare e diplomatico di uno dei regimi più opachi, oppressivi e temuti del pianeta, il leader nordcoreano Kim Jong Un ieri ha assistito a un’imponente parata militare per celebrare gli 80 anni del Partito dei Lavoratori dopo aver ricevuto il primo ministro cinese Li Qiang, il vicepresidente del Consiglio per la sicurezza nazionale russo Dmitry Medvedev e il segretario generale del Partito Comunista vietnamita, nonché uomo forte del Paese, To Lam.
Alla vigilia delle celebrazioni, Kim ha raccolto sul podio al centro dello Stadio del Primo Maggio di Pyongyang tutti i dignitari stranieri in visita nel Paese e ha definito il proprio Paese «un membro fedele delle forze socialiste» e un «baluardo di indipendenza» contro le minacce dell’egemonia globale occidentale. Kim ha anche detto di volerne fare «il miglior paradiso socialista al mondo».
L’agenzia di stampa ufficiale nordcoreana Kcna ha riportato che, parlando dell’istituzione che ha guidato la Corea del Nord attraverso decenni di repressione, isolamento e carestie, Kim ha detto che nei suoi 80 anni di storia il partito «non ha mai commesso un singolo errore». Sempre secondo la Kcna, le parole di Kim sono state accolte con tale giubilo che le urla del pubblico «hanno fatto tremare il cielo della capitale».
Kim ha avuto un colloquio con il premier cinese, spiegando che la sua visita a Pyongyang segna l’apertura di «un nuovo capitolo» nei rapporti tra i due Paesi. Poche settimane fa, era toccato a Kim andare in Cina per assistere, al fianco del presidente cinese Xi Jinping e del suo omologo russo Vladimir Putin, a un’altra parata militare, questa volta per celebrare l’anniversario della fine della Seconda guerra mondiale e il tramonto dell’espansionismo giapponese in Asia.
Fonte: Il Sole 24 Ore