Questa settimana Piantedosi in missione in Libia con la Ue. Da lì giunti 27mila migranti nei primi sette mesi del 2025

Questa settimana Piantedosi in missione in Libia con la Ue. Da lì giunti 27mila migranti nei primi sette mesi del 2025

Tra i dossier che caratterizzano la settimana che si apre, oltre a quello della crisi in Ucraina con la Conferenza sulla ricostruzione Ucraina che si aprirà a Roma giovedì 10 luglio, c’è quello dei migranti. «La settimana prossima sarò in un’importante missione europea in Libia assieme al commissario europeo Brunner, anche con altri due Paesi del Mediterraneo, Grecia e Malta. Faremo un doppio viaggio tra Tripoli e Bengasi per vedere quali possono essere gli elementi di collaborazione sul tema delle migrazioni», ha annunciato nelle ultime ore il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenuto al forum Masseria a Manduria.

Ue: «Monitoriamo la situazione in Libia, aumento dei migranti»

La questione da affrontare è quella che emerge dalle parole che un portavoce della Commissione Ue ha pronunciato di recente. A proposito della futura missione in Libia del commissario Magnus Brunner, a cui ha fatto riferimento il responsabile del Viminale e che avverrà nello spirito team Europe (dunque con la partecipazione dei ministri degli Stati membri coinvolti), il portavoce ha ammesso: «Siamo preoccupati per la situazione in Libia e per il recente aumento delle partenze irregolari. Stiamo monitorando attentamente la situazione e collaborando strettamente con tutti gli Stati membri più colpiti».

Libia rotta principale per gli sbarchi nel Mediterraneo centrale

La Libia continua a rappresentare la rotta principale per gli sbarchi nel Mediterraneo centrale. Dopo l’accordo UE-Turchia del marzo 2016 e la chiusura delle frontiere balcaniche, ricorda l’Unicef, la rotta del Mediterraneo centrale – dalla Libia all’Italia – è a lungo risultata la principale via di fuga da guerre, persecuzioni e disperazione. Nonostante il Memorandum d’intesa tra Italia e Libia sul contrasto all’immigrazione illegale e al traffico di esseri umani, e le restrizioni durante il Covid-19, fino al 2023 il numero degli arrivi in Italia è aumentato costantemente: 157.651 nel 2023, contro i 105.131 del 2022 e i 67.477 del 2021, che già rappresentava un aumento del 95% rispetto ai 34.154 del 2020. Nel corso del 2024, gli arrivi in Italia dal Mediterraneo sono risultati 66.617, tra cui 12.590 minori, inclusi 8.043 non accompagnati. Dopo un calo tra gennaio e febbraio, gli arrivi sono ripresi nel corso dell’anno, soprattutto nei mesi estivi, con Lampedusa quale principale punto di arrivo dalla rotta del Mediterraneo centrale, che resta tra le più pericolose: 20.803 persone vi sono morte negli ultimi 10 anni, di cui circa 3.500 bambini.

Nei primi sette mesi del 2025 sono stati 27mila i migranti giunti in Italia via mare provenienti dalla Libia

Secondo l’agenzia Nova, nei primi sette mesi del 2025 sono sbarcati in Italia 30.060 migranti, con un aumento del 15% rispetto ai 26.131 registrati nello stesso periodo del 2024. Si conferma anche in questo caso la centralità della Libia come principale punto di partenza: sono infatti 27.001 i migranti arrivati via mare dal Paese nordafricano, quasi il doppio rispetto ai 14.684 dello scorso anno. Gli arrivi dalla Tunisia, invece, sono diminuiti drasticamente (1.996 contro 10.247), mentre sono aumentate anche le partenze dall’Algeria (578) e dalla Turchia (485). I luoghi di sbarco continuano a concentrarsi principalmente in Sicilia, dove sono arrivati 24.707 migranti, seguita da Calabria (1.250), Toscana (713), Sardegna (702), Campania (641), Liguria (586), Marche (548), Emilia-Romagna (421), Puglia (341) e Lazio (43).

Fonte: Il Sole 24 Ore