Raccolta fondi, raddoppia il peso dei lasciti

Raccolta fondi, raddoppia il peso dei lasciti

La fondazioni comunitarie

È dall’osservazione di questo fenomeno che, in modo quasi visionario, Fondazione Cariplo, ormai 25 anni fa, crea un nuovo modo di filantropia investendo sulla prossimità e dando vita ad uno dei suoi progetti di maggiore impatto sociale: le Fondazioni di Comunità, un particolare soggetto a partecipazione mista (privati, enti, associazioni), mutuata dal sistema americano, ha come obiettivo quello di raccogliere fondi da più donatori per dare origine a un patrimonio duraturo che nel tempo finanzi progetti di utilità sociale sul territorio, dove i beneficiari indiretti coincidono con gli investitori. Nel 1999 la prima a nascere in Italia è la Comunità del Lecchese a cui, poco dopo se ne aggiungono nelle altre province lombarde altre 13, oltre alle due delle province di Novara e Verbania che, pur rientrando nel territorio piemontese, sono storicamente legate a doppio filo con la Lombardia.

Un circuito di welfare locale

Le 16 realtà lombarde, su 35 nate in tutta Italia, oggi rappresentano un circuito a ciclo completo di welfare locale: sentinelle dei disagi sui territori, capaci di progettare interventi complessi resi possibili grazie ai sostenitori locali. A supporto di ciascuna l’investimento iniziale di Fondazione Cariplo che raddoppia il capitale raccolto dai donatori. Nel caso della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, ad esempio, il capitale raccolto di un milione di euro è stato poi raddoppiato a due milioni dall’ente di via Manin. Grazie a questo meccanismo i cittadini possono riappropriarsi dei luoghi in cui vivono e contribuire ad un cambiamento positivo. Eppure, negli anni, all’aumentare dei bisogni dei territori e quindi dei progetti messi in campo, il capitale tende a ridursi.

Per porvi rimedio, senza per questo incidere sull’impatto sociale, molte comunitarie stanno sempre più ricorrendo proprio ai testamenti solidali. Un segmento che l’ultima indagine del Comitato Testamento Solidale rivolta a un campione di mille cittadini registra una crescita di 16 punti tra il 2020 e il 2024: dal 61% al 77 per cento. Ne consegue l’aumento del peso percentuale dei lasciti sul totale delle raccolte fondi, che risulta quasi raddoppiato, crescendo dall’8% del 2020 al 14% del 2024.

La stessa ricerca attesta una grande fiducia in ciò che il terzo settore può fare con simili risorse. È proprio al terzo settore, infatti, che la metà degli italiani, il 48%, riconosce l’impegno più grande per migliorare le condizioni sociali e economiche del Paese. Un riconoscimento alle politiche della speranza piuttosto che a quelle della paura, testimoniato dalle donazioni: quasi sette italiani su 10 dichiarano di aver donato almeno una volta.

«Il nostro compito è garantire che le volontà espresse nel lascito – spiega Francesco Pizzigalli, Presidente della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca – siano realizzate al meglio. Questo è ciò che facciamo ogni giorno». È il caso del ristorante “Da noi” che in via Lambertenghi assicura lavoro a ben otto persone con disabilità da due anni.

Fonte: Il Sole 24 Ore