“Raccontare” le mostre con musica e parole, il Maxxi di Roma protagonista in tre serate

“Raccontare” le mostre con musica e parole, il Maxxi di Roma protagonista in tre serate

“Raccontare” le mostre con la musica e le parole. È l’iniziativa che vedrà il Maxxi di Roma protagonista in tre serate in programma il 26 settembre, il 31 ottobre e il 28 novembre. Un esperimento inedito che punta a coniugare i contenuti artistici e culturali di alcune mostre con la musica e il racconto. Voce narrante delle tre serate sarà il giornalista Dario Laruffa. A eseguire i brani musicali sarà la Scoop Jazz Band, gruppo di giornalisti e musicisti formatosi nel 2010 che propone un repertorio di standard jazz, classici blues e swing con reinterpretazioni originali sia sul versante ritmico che su quello melodico.

Viaggio “nello” stadio

Si parte il 26 settembre con la mostra in corso al Maxxi dal titolo “Stadi, architettura e mito”. Che cosa rappresenta lo stadio per tutti noi? Luogo di passioni forti, per la squadra del nostro cuore, per l’orgoglio di tifare per la Nazionale, ma anche per il desiderio di esaltarci al ritmo della nostra band preferita. Un rito collettivo che ha accompagnato le profonde trasformazioni delle società contemporanee, per certi versi ne ha anticipato tendenze e costumi. E la musica è stata molto spesso al centro di questi grandi cambiamenti, soprattutto il jazz, genere e linguaggio musicale che attraversa generazioni e continua a emozionare. La mostra – la prima in Italia dedicata a questa tipologia architettonica – ripercorre la storia degli stadi, dalla pietra antica del Panathinaiko di Atene ai capolavori contemporanei della tecnica e del design. «Cattedrali laiche del nostro tempo, oggi queste architetture monumentali sono molto più che arene sportive: sono centri vitali, specchi delle città, luoghi di rito collettivo, simboli di trasformazione urbana e culturale, dove la vita quotidiana e l’eccezionalità si incontrano», si legge nella presentazione della mostra. Un viaggio lungo i secoli che attraversa diversi continenti mettendo in luce l’evoluzione di queste strutture, «da semplici spazi per la competizione sportiva a scenari polifunzionali capaci di ospitare concerti, cerimonie religiose, raduni di massa, eventi politici, fiere e performance artistiche, fino a diventare strumento di city branding e nuova meta del turismo globale». Nel percorso espositivo un focus speciale è dedicato agli stadi italiani, alla loro diffusione, qualità, al dibattito acceso sulle prospettive di rigenerazione.

Giornalismo e jazz

La seconda serata in programma per il 31 ottobre parte da questo interrogativo: cosa unisce il giornalismo al jazz? La risposta la offre la Scoop jazz band che da anni punta ad affermare una sorta di inedita alchimia fra la passione, la curiosità, il rigore nell’esercizio quotidiano della scrittura e dell’informazione più in generale e il jazz, genere musicale in cui convivono studio, pratica quotidiana e improvvisazione.

“Roma nel mondo”

Nella terza serata del 28 novembre l’inedita fusione tra arte, racconto e musica si inoltrerà alla scoperta della “Città eterna” per illustrare i temi e le suggestioni offerte dalla mostra “Roma nel mondo” che sarà inaugurata proprio in quei giorni al Maxxi. Un modo per vivere nello spazio e nel tempo l’importanza e la grandezza di Roma, nella sua storia recente ma anche per soffermarci su come la capitale viene percepita a livello internazionale. Ecosistema urbano contraddittorio e complesso e, al tempo stesso, unicum storico-architettonico senza eguali nel mondo, Roma rappresenta un riferimento nell’evoluzione delle città a livello globale. «Nonostante questo, la sua connessione con le altre città del mondo, oggi in rapidissima evoluzione, rimane poco documentata e ancor meno compresa», si legge nella presentazione. La mostra ricalibra lo spazio che Roma occupa in relazione alle città di tutto il mondo, attraverso la comparazione di dati e parametri legati alla vita delle città e di chi le abita, ma anche all’idea stessa della Città eterna nell’immaginario collettivo di artisti, letterati, viaggiatori che l’hanno frequentata nei secoli scorsi e di turisti, migranti, studiosi che vivono e leggono la città oggi.

Fonte: Il Sole 24 Ore