Raid di terra israeliani a Deir el-Balah, Gaza sprofonda nella carestia

Raid di terra israeliani a Deir el-Balah, Gaza sprofonda nella carestia

La traiettoria pare ineluttabile. Quello che il mondo temeva si sta avverando: per la prima volta nella sua storia, la Striscia di Gaza sarebbe entrata in una situazione di carestia. A riportare la notizia sono state alcune agenzie di stampa palestinesi, tra cui Ma’an, che titolava ieri: «La Carestia di Gaza entra nella Fase 5».

Fino a ieri sera, tuttavia, non vi erano stati annunci formali da parte del World Food Programme, che parlava ancora di rischio carestia, precisando che ora il pericolo di passare all’ultimo livello, la Fase 5, riguarda l’intera Striscia. Sul sito dell’Ipc, il sistema di Classificazione Integrata della Sicurezza Alimentare usato dall’Onu, la mappa aggiornata — che segnala le aree di carestia nel mondo, poche in verità — indica Gaza in rosso scuro, lo stesso colore di alcune zone del Sudan occidentale, nessun’altra al mondo.

La Fase 5, massimo livello di emergenza umanitaria, si dichiara quando si verificano tre criteri: almeno il 20% delle famiglie ha un consumo alimentare estremamente insufficiente; la malnutrizione acuta globale (Gam) supera il 30% nei bambini sotto i cinque anni (indice di deperimento grave); la mortalità è elevata: 2 morti ogni 10mila persone al giorno, oppure 4 morti ogni 10mila bambini sotto i cinque anni, riconducibili a fame e malattie correlate.

Ieri, verso mezzogiorno, Bbc e Cnn — citando fonti mediche locali — hanno riferito che almeno 19 palestinesi, inclusa una bimba di quattro anni, sono morti di fame nelle ultime 24 ore nella Striscia. Secondo il portavoce dell’ospedale dei Martiri di Al-Aqsa, a Deir al-Balah, dall’inizio del conflitto (7 ottobre 2023) almeno 76 bambini sono deceduti per malnutrizione.

Fonte: Il Sole 24 Ore