
Rallenta i mercato dei viaggi online
Rallenta la vendita di viaggi online e nel 2025 si attesta su una forbice che oscilla tra il +1% e il +7%. Il mercato dell’ospitalità in Italia raggiunge i 38,2 miliardi di euro (+1% sul 2024). Un trend sostanzialmente piatto in un anno in cui l’inflazione ha segnato un +2,9% segno di una lieve flessione della domanda a cui si aggiunge un calo del mercato tedesco. In fase di razionalizzazione l’offerta nell’extra alberghiero mentre le vacanze open air rimangono stabili con un +0,3% sull’anno precedente. Sembra essersi esaurita la corsa a doppia cifra che ha contraddistinto la vendita B2C sulle piattaforme di biglietti, pacchetti di viaggio, assicurazioni e servizi turistici complementari. Perché le piattaforme hanno un ruolo chiave nell’intermediazione con una quota del 57% del mercato ricettivo e del 70% dei trasporti pari a un valore di 21,7 miliardi nel segmento dell’ospitalità e di 19,3 miliardi nel trasporto dei viaggiatori. È quanto rivela la 12esima edizione dell’Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano presentato al Ttg Travel Experience durante il convegno «Viaggi e viaggiatori nell’era degli Agenti». Le transazioni online rallentano con un +2% mentre la quota di mercato rimane stabile al 57% ma quest’anno l’ospitalità extra alberghiera ha trovato nelle piattaforme uno strumento di prenotazione privilegiato.
«Quest’anno non è tanto l’online a trainare il ricettivo quanto piuttosto l’aumento dei prezzi, che ha sostenuto la crescita del settore pur in presenza di una domanda in lieve contrazione – commenta Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano -. L’e commerce resta comunque centrale, con un’incidenza ormai strutturale sul mercato, ma la sua crescita si è allineata a quella complessiva, segnalando che siamo entrati in una fase di maturità: non più boom, bensì consolidamento dei modelli digitali e maggiore attenzione all’equilibrio tra canali online e offline».
In questo scenario il comparto trasporti arriva a un giro d’affari di 27,6 miliardi (+5% rispetto al 2024), confermando una crescita ma a una sola cifra dopo l’exploit del biennio precedente. Il comparto aereo cresce del 5%, ma non è più l’unico motore del settore: crescono anche i trasporti via terra (+4%) e il noleggio auto (+7%). In particolare l’e commerce dei trasporti si stabilizza su valori elevati raggiungendo i 19,3 miliardi di euro, pari al 70% del mercato. Prevalgono nettamente le prenotazioni dirette (85%), soprattutto per il comparto aereo. «Dopo anni di crescita eccezionale, il mercato dei trasporti si assesta su un trend più contenuto con un incremento del 5% che segna il ritorno a una dinamica fisiologica dopo i picchi post-pandemici, guidati da una crescita incontrollata delle tariffe – spiega Federica Russo, ricercatrice senior dell’Osservatorio Travel Innovation -. Sul fronte digitale, l’e commerce si conferma la modalità di acquisto prevalente e ormai strutturale, con una penetrazione stabile al 70%, ben superiore al periodo pre-pandemico e segno di un cambiamento irreversibile nelle abitudini di prenotazione dei viaggiatori».
Riesce a fare meglio del segmento ricettivo il turismo organizzato per effetto dei viaggi all’estero e di una primavera caratterizzata dai lunghi ponti. Il comparto, incluse le componenti agenzie, tour operator e crociere, si assesta su un valore vicino ai 6,5 miliardi (+5%). La crescita è guidata in trainata dai tour operator (+7%), mentre le agenzie di viaggio registrano un +4%. Il mercato delle attività outdoor sale a 1,11 miliardi di euro (+3%), sostenuto da un lieve aumento di partecipazioni e prezzi. Le attività all’aria aperta sono infatti quelle preferite dai viaggiatori: il 78% dei viaggiatori italiani le ha praticate nei viaggi dell’ultimo anno, seguite da visita a musei, monumenti e mostre (65%) e attività di relax e benessere (54%).
L’Osservatorio inoltre evidenzia l’uso dell’Ai nell’organizzazione delle vacanza: la usa un terzo degli italiani alla ricerca di suggerimenti di itinerari, informazioni, attività sul posto. Quella con l’Ai si è rivelata una esperienza sostanzialmente positiva, utile ma questa opinione non pregiudica il rapporto con le agenzie di viaggio utilizzate dal 12% degi viaggiatori perché garantiscono una gestione completa del pacchetto, competenza e sicurezza.
Fonte: Il Sole 24 Ore