Referendum, tutte le informazioni per sapere come e cosa votare

Referendum, tutte le informazioni per sapere come e cosa votare

C’è un quorum da raggiungere perché il referendum sia considerato valido?

Sì. Perchè il referendum sia considerato valido è necessario raggiungere il quorum, ovvero una partecipazione del 50%+1 degli aventi diritto.

Cosa succede se non si ritirano le schede?

L’elettore che «rifiuta di ritirare tutte le schede», come oggi ha annunciato che farà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, «non può essere considerato come votante e non deve quindi essere conteggiato tra i votanti della sezione. Non concorre cioè al raggiungimento del quorum.

Cosa prevede il primo quesito su contratti a tutele crescenti e licenziamenti?

La prima scheda è di colore verde. Si interviene su una parte centrale del Jobs act: le regole sui licenziamenti. A ricordare il legame con la riforma voluta da Matteo Renzi è anche il titolo della scheda: “Il contratto di lavoro a tutele crescenti”. Si tratta di una tipologia contrattuale introdotta nel 2015. Si applica ai nuovi assunti a tempo indeterminato dal 7 marzo di quell’anno, relativamente alle aziende con più di 15 dipendenti. In caso di licenziamento illegittimo, è previsto il superamento del reintegro nel posto di lavoro, sostituito da un indennizzo economico “certo e crescente” commisurato all’anzianità di servizio. Si va da un minimo di 6 mensilità ad un massimo di 36. Il quesito referendario propone di cancellare la norma che consente alle imprese con più di 15 dipendenti di non reintegrare un lavoratore licenziato anche nel caso in cui il giudice dichiari ingiusta e infondata l’interruzione del rapporto. Con la vittoria del “sì”, viene abrogato il Dlgs 23/2015 e si torna alla disciplina dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori del 1970, modificato dalla legge Fornero, la legge 92 del 2012. Con la vitoria del “no” resta l’attuale disciplina del Dlgs 23/2015, modificata da alcune sentenze della Corte Costituzionale (le più “impattanti” sono la n.128 e la n.129 del 2024) e da interventi della Corte di Cassazione.

Cosa prevede il secondo quesito su licenziamenti e indennità nelle Pmi?

Il secondo quesito (scheda arancione) sul lavoro promosso dalla Cgil chiede più tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle piccole imprese. In particolare riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle imprese con meno di 16 dipendenti: qui in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto di lavoro. Obiettivo del quesito referendario è innalzare le tutele di chi lavora, cancellando il limite massimo di sei mensilità e lasciando che sia il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite, tenendo conto di diversi aspetti, come la capacità economica dell’azienda, i carichi familiari e l’età del lavoratore.

Cosa prevede il terzo quesito sui contratti a termine?

Il terzo quesito (scheda grigia) punta a eliminare alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo. Con la vittoria del “sì” verrebbero introdotte causali specifiche anche per i contratti a termine di durata inferiore ai dodici mesi.

Fonte: Il Sole 24 Ore