
Regimi agevolati, doppio faro di Bruxelles sui «non residenti»
La Commissione europea ha avviato una doppia procedura di infrazione contro l’Italia per asseriti regimi fiscali discriminatori nei confronti di cittadini non residenti. Le contestazioni, verso le quali Roma ha ora 60 giorni per rispondere, sono contenute in una lettera di costituzione in mora per non aver allineato il regime forfettario per le persone fisiche che esercitano un’attività imprenditoriale, artistica o professionale al principio di libertà di stabilimento – che non ammette barriere od ostacoli per le scelte di domiciliazione dei cittadini Ue – e in una seconda relativa alle condizioni imposte per ottenere benefici fiscali su Imu e Tari ai pensionati non residenti.
Il regime forfettario
Sul primo versante, la Commissione di Bruxelles rileva che mentre il forfettario è applicabile ai contribuenti residenti che soddisfano condizioni predeterminate, i contribuenti residenti in altri Stati membri dell’Ue o dello Spazio economico europeo sono esclusi dall’ambito di applicazione dell’agevolazione, a meno che almeno il 75% del loro reddito totale sia stato prodotto in Italia. Pertanto i non residenti sono generalmente soggetti al regime dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), che comporta obblighi di conformità più onerosi e aliquote fiscali più elevate.
I pensionati
La lettera di costituzione in mora sui pensionati, analogamente, contesta che i vantaggi sull’imposta comunale sugli immobili Imu e sulla tassa sui rifiuti Tari siano riservati solo a pensionati non residenti che soddisfano due condizioni restrittive:
- risiedere nel Paese che eroga la pensione;
- aver versato contributi sia al sistema previdenziale italiano sia a uno estero coperto da accordi internazionali, incluse le organizzazioni internazionali.
Secondo Bruxelles, questa normativa penalizza i pensionati che si trasferiscono in altri Stati Ue o dello Spazio economico europeo o che hanno lavorato per organizzazioni internazionali, rendendo meno attraente acquistare o mantenere immobili in Italia rispetto ai pensionati residenti.
Due mesi di tempo
Su entrambi i versanti l’Italia ha ora due mesi di tempo per rispondere e porre rimedio alle carenze sollevate dalla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione può decidere di emettere un parere motivato. Nel caso in cui Roma non si adeguasse al parere motivato, la Commissione può presentare un ricorso per inadempimento davanti alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee (articolo 258 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea) per iniziare la fase contenziosa diretta a ottenere dalla Corte l’accertamento formale.
Fonte: Il Sole 24 Ore