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Regionali, Campania e Puglia agitano (di nuovo) il Pd. Il rebus sulle date del voto
Gli è bastata una diretta social per rimescolare le carte. Dopo mesi e mesi di certosino lavoro della segretaria Pd Elly Schlein per trovare un ordine col M5S, il presidente della Campania Vincenzo De Luca ha riportato la confusione, mettendo di fatto in discussione la corsa dell’ex presidente della Camera Roberto Fico alla guida della Regione. Una mossa che, a cascata, si specchia sul progetto di campo largo per le altre regioni al voto, compresa la Puglia, dove sono le perplessità di Andrea Decaro (Pd) a frenare la definizione dello schema. Nel centrosinistra, però, molti pensano che quello di De Luca sia stato un modo per alzare la posta in vista dell’addio alla presidenza della Campania, per mantenere la scena e, nelle trattative col suo partito, per rivendicare magari un ruolo nazionale.
Le mosse di De Luca
Ma nulla che possa davvero sabotare il progetto di candidare Fico. Che poi, è il ragionamento, le dichiarazioni di De Luca hanno indirettamente rafforzato il candidato Matteo Ricci (Pd) nelle Marche e consolidato l’ipotesi della conferma di Eugenio Giani per la Toscana. Ricci è alle prese con un’inchiesta giudiziaria in cui si ipotizza il reato di corruzione per vicende che risalgono a quando è stato sindaco di Pesaro. Il M5s ha preso tempo per valutare la fondatezza delle accuse. Però, nelle ultime ore, Giuseppe Conte ha fatto sapere che «un avviso di garanzia non è una condanna». Una sorta di rassicurazione, viene fatto notare, arrivata cronologicamente dopo la diretta social di De Luca, con la frenata su Fico e gli attacchi proprio a Ricci e all’altro eurodeputato Andrea Decaro: lasciando Bruxelles per fare i Governatori nelle Marche e in Puglia – è la critica del presidente campano – non sarebbero corretti con gli elettori che li hanno votati alle Europee. Insomma, il quadro è complessivo, l’equilibrio della coalizione tiene conto di quel che succede in ogni Regione. Se il campo largo salta da una parte, la situazione può precipitare anche nelle altre. «Abbiamo il dovere di vincere – ha detto l’europarlamentare Sandro Ruotolo, della segreteria del Pd – dobbiamo costruire la massima unità dovunque. Bisogna vincere le partite di Puglia e Campania, costruendo piano l’alternativa in vista delle prossime sfide e delle Politiche».
Fibrillazioni anche in Puglia
Dopo il vertice di lunedì fra De Luca, Schlein e Conte e la mancata foto di campo largo attesa a un convegno sul lavoro al Senato, ma saltata per l’assenza del presidente del M5S, nelle prossime ore le forze di centrosinistra saranno di nuovo su un palco, e proprio nella Regione di De Luca. A Paestum, Schlein, il vicepresidente del M5S Michele Gubitosa e il deputato di Avs Nicola Fratoianni saranno insieme a un incontro con gli studenti. Al momento, per il centrosinistra la Regione più in bilico appare la Puglia. In pole c’è Decaro, ma l’ex sindaco di Bari non gradisce le candidature del Governatore uscente Michele Emiliano (Pd) e dell’ex Governatore Nichi Vendola (Sinistra italiana) al consiglio regionale. Il braccio di ferro è in corso. Le quotazioni di Decaro candidato sono comunque alte. È vero che per il Pd sarà difficile frenare i progetti di Emiliano e impossibile entrare in casa di Avs per chiedere un passo indietro di Vendola, ma la Puglia viene data per vinta anche con un nome diverso da Decaro. Tutto lascia pensare che la quadra verrà trovata.
Date del voto, il rebus
Resta da capire quando si andrà al voto. Spetta a ogni regione individuare la data. Solo Marche – ufficiale il 28 e il 29 settembre – e Toscana – indicativo il 12 e 13 ottobre – hanno dato istruzioni. Gli altri Governatori non hanno deciso. «Speriamo che alla data delle elezioni in Veneto ci si arrivi presto – ha ironizzato Schlein -. È incredibile che» a destra «non si siano impegnati a costruire una nuova classe dirigente e preparare un dopo alla fine di un ciclo importante come 15 anni di Zaia». Il centrodestra tornerà a confrontarsi sui candidati Governatori a inizio settimana, con un nuovo vertice. Ma pochi pensano che sarà decisivo, anche se il segretario della Lega ostenta ottimismo.
Fonte: Il Sole 24 Ore