
Regionali, Fdi avverte: «Niente bandierine o prendiamo tutto». Zaia: «Non lascerò i pozzi avvelenati»
Non ci sono date né, salvo poche eccezioni, candidati. Ma le elezioni d’autunno in programma in cinque Regioni (oltre alla Valle d’Aosta) sono al centro del dibattito politico e l’avvicinarsi dell’appuntamento manda in fibrillazione entrambi gli schieramenti. «Non facciamo il gioco delle bandierine, altrimenti dovremmo prendere tutto noi», lancia un avviso agli alleati di centrodestra Giovanni Donzelli.
«Non facciamo il pallottoliere o il gioco del Monopoli»
Il responsabile organizzazione di Fdi assicura che a guidare le scelte sarà la ricerca «del miglior candidato possibile» per la Campania come per la Toscana o il Veneto, vero oggetto del contendere nella maggioranza. Le regole d’ingaggio devono però valere per tutti, il ragionamento che fa Donzelli, anche tra i relatori dell’evento di Ecr party, kermesse dei Conservatori europei, il partito che Giorgia Meloni ha lasciato nelle mani del polacco Mateusz Morawiecki pochi mesi fa. «Siccome non facciamo il pallottoliere o il gioco del Monopoli non è che dobbiamo per forza fare questo lo prendo io questo lo prendi te» anche perché, «se lo dovessimo fare, Fdi dovrebbe prendere tutto. Fi governa 5 regioni, la Lega 4 noi 3, le proporzioni non sono queste», fa i conti il dirigente meloniano.
Le sfide nelle regioni
Per ora l’unica sfida già ufficializzata è quella delle Marche, dove l’uscente Francesco Acquaroli se la vedrà con Matteo Ricci, sostenuto da un campo larghissimo (salvo Azione).
In Campania è oramai quasi sicuro che il centrodestra schiererà il viceministro agli Esteri Edmondo Cirielli, «per noi il miglior candidato possibile», dice sempre Donzelli, non nascondendo che in ogni caso c’è una «osservazione attenta» di quello che succede nel campo avversario. Il centrosinistra deve ancora trovare l’intesa con Vincenzo De Luca ma il nome più accreditato resta quello dell’esponnete M5S Roberto Fico.
In Puglia dovrebbe correre Antonio Decaro e a contendere la Regione per il centrodestra il papabile sarebbe l’azzurro Mauro D’Attis.
Fonte: Il Sole 24 Ore