Renault, pesano prezzi e Nissan. Il nuovo ceo Provost critica le regole Ue

Renault, pesano prezzi e Nissan. Il nuovo ceo Provost critica le regole Ue

Un esordio tutt’altro che semplice quello di François Provost, proprio da oggi alla guida di Renault Group dopo l’era de Meo. Fresco di nomina il nuovo ceo eredita un primo semestre segnato da una maxi perdita da 11,2 miliardi di euro, dovuta in gran parte alla revisione contabile della partecipazione in Nissan. Una svalutazione da 9,3 miliardi che pesa sul conto economico ma non genera uscite di cassa, e che segna simbolicamente anche il progressivo allentamento del legame con il partner giapponese.

«La redditività del gruppo resta tra le migliori del settore, ma questi risultati non sono all’altezza delle nostre ambizioni iniziali», ha ammesso Provost con franchezza durante la prima conference call da ceo. «Ora serve massima disciplina, chiarezza nelle priorità, e capacità di adattarsi in un contesto che cambia in fretta».

Senza l’effetto Nissan conti in utile (ma in calo)

Al netto dell’effetto Nissan, il gruppo torna in utile: 461 milioni di euro, comunque ben sotto rispetto ai livelli dello scorso anno. Il fatturato cresce del 2,5% a 27,6 miliardi, spinto dai nuovi lanci, ma il margine operativo si riduce al 6%, contro l’8,1% dello stesso periodo del 2024. A pesare, tra l’altro, anche il rallentamento dei veicoli commerciali e le pressioni competitive sui prezzi, in particolare in Europa.

«Dobbiamo rendere i nostri prodotti più accessibili, e per farlo servono scelte d’investimento ancora più selettive», ha spiegato Provost. Poi una stoccata a Bruxelles, per la politica sul controllo delle emissioni di CO2: «Le regole europee cambiano troppo spesso. Serve maggiore stabilità normativa per poter pianificare e investire con visione industriale».

Fonte: Il Sole 24 Ore