requisiti, classi energetiche e voucher

requisiti, classi energetiche e voucher

La piattaforma online

Il primo passo per i consumatori sarà l’accesso alla piattaforma informatica di PagoPa (dovrebbe trattarsi della stessa su cui era stato gestito il “cashback” di Stato e probabilmente occorrerà lo Spid o la carta d’identità elettronica, anche se questi dettagli saranno comunicati successivamente). A quel punto saranno incrociati i dati dell’Inps, per verificare l’Isee; e dell’Anagrafe della nazionale della popolazione residente, per verificare la composizione del nucleo familiare. Controllati questi requisiti, la piattaforma conferma al consumatore il diritto al riconoscimento del contributo e ne indica l’importo massimo attraverso il rilascio di un voucher, associato al codice fiscale, che servirà a bloccare le risorse ma avrà una validità limitata nel tempo dal momento dell’emissione, per evitare una corsa all’accaparramento alla quale magari poi non corrisponde un effettivo acquisto. Se il voucher non viene utilizzato entro il limite temporale di validità, il consumatore può comunque rinnovare la richiesta ma secondo modalità che saranno definite in uno dei prossimi decreti in pubblicazione. A ogni modo, sarà solo al momento dell’acquisto che l’utente conoscerà l’importo definitivamente spettante, perché questo è collegato al prezzo di vendita (pari al massimo al 30%).

Il meccanismo così configurato prefigura comunque una sorta di “click day”, nonostante la validità temporanea del buono. Il decreto del resto precisa che vale l’ordine di presentazione delle domande e che «l’emissione del voucher comporta il vincolo delle somme a valere sulla dotazione finanziaria», anche se limitatamente alla durata di validità del buono. Insomma, conta chi ottiene prima il voucher e poi conferma l’acquisto dal venditore, fino a esaurimento dei fondi. Ci saranno dei report di monitoraggio da parte di Invitalia e, a risorse finite, il Mimit comunicherà la chiusura della campagna.

Che cosa manca per partire

Mancano ancora dei passaggi però. Con uno o più decreti direttoriali del Mimit, infatti, dovranno essere indicate le tempistiche di attivazione dell’iniziativa, la sua durata, il funzionamento della piattaforma informatica, le attività di trattamento dei dati personali, i criteri di verifica e controllo, oltre alle linee guida esplicative che riguardano la validità temporanea del voucher. E andranno regolate anche le casistiche di vendita online e di reso dell’elettrodomestico. Insomma, ancora un bel pacchetto di chiarimenti da mettere a punto e per questo la partenza effettiva potrebbe richiedere ancora alcuni mesi, con l’obiettivo probabilmente di centrare quantomeno il traguardo di fine anno.

Obblighi per i venditori

Per partecipare alla campagna i venditori, inclusi quelli quello del commercio elettronico, dovranno registrarsi nella piattaforma informatica, specificando il codice ATECO compatibile con i beni acquistabili e attestando l’iscrizione al portale telematico per la gestione dei rifiuti elettronici (RAEE). A quel punto il commerciante viene incluso nell’elenco che sarà consultabile online, sul sito del Mimit. Poi, una volta accettato il voucher del cliente, dovrà emettere una fattura riferita esclusivamente all’elettrodomestico oggetto della vendita, con il prezzo originario, il valore del contributo effettivamente maturato ed esplicitazione dell’obbligo di smaltimento dell’elettrodomestico in sostituzione. Decorso il termine per l’esercizio del diritto di recesso da parte del cliente, il rivenditore potrà essere rimborsato inserendo nella piattaforma la documentazione relativa all’acquisto. Non solo. Dovrà conservarla, insieme alla documentazione riguardante la gestione di un eventuale reso e a quella che attesta l’avvio dell’elettrodomestico sostituito al corretto smaltimento per il riciclo.

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Fonte: Il Sole 24 Ore