Residui di antibiotici e pesticidi nel cibo: cresce l’attenzione degli europei

Pandemia e guerra fanno schizzare il costo degli alimenti, ma salute e sicurezza dei cibi acquistano un ruolo preponderante, in grado di influenzare il paniere degli acquisti. Lo certifica l’Eurobarometro 2022 sulla sicurezza alimentare nella Ue, quarta indagine sul tema svolta dal 2005, a cura dell’Efsa. Basata su un campione di 27mila persone residenti nei Paesi membri, l’indagine fornisce un quadro in evoluzione delle modalità di scelta, della consapevolezza e delle preoccupazioni in materia di sicurezza alimentare.

Rispetto a qualche anno fa pesa maggiormente il costo degli alimenti – principale fattore di influenza sugli acquisti – seguito dal gusto. Ma quasi la metà dei cittadini della Ue considera importante anche la sicurezza alimentare e il 41% ritiene che gli alimenti che acquista siano sicuri.

In cima alle preoccupazioni sul fronte della sicurezza alimentare ci sono i residui di pesticidi negli alimenti (40%) e i residui di antibiotici, ormoni o steroidi nella carne (39%). Un numero minore di persone teme le malattie delle piante (11%), l’uso delle nuove biotecnologie nella produzione alimentare (8%) e le nanotecnologie applicate ad essa (5%). Solo una minoranza di europei non cambierebbe il proprio comportamento in caso di allarme alimentare (21%).

«Dal nostro ultimo sondaggio del 2019, una pandemia e una guerra hanno avuto conseguenze drammatiche e non sorprende che per molti europei l’aumento del costo della vita influisca più di prima sulle scelte alimentari – commenta Bernhard Url, direttore esecutivo dell’Autorità per la Sicurezza alimentare –. D’altra parte la sicurezza alimentare rimane importante per molti di essi, ed è incoraggiante vedere che quasi la metà si preoccupi di mangiare in modo sano, nella stessa misura in cui si preoccupa dei rischi alimentari».

Quest’anno il sistema di sicurezza alimentare della Ue, l’Efsa e gli organismi di sicurezza alimentare di numerosi Stati membri – istituiti per adottare regole armonizzate e promuovere la cooperazione in tutto il continente – compiono venti anni.
«Questa ricorrenza segna un traguardo per molte organizzazioni, tanti esperti scientifici e altre parti che hanno interessi nel nostro campo – prosegue Url –. È confortante notare che due terzi dei cittadini europei riconoscono che la Ue e gli Stati membri stiano lavorando insieme, non isolatamente, per realizzare tale obiettivo».

Fonte: Il Sole 24 Ore