Riciclo della plastica, si fermano gli impianti: a rischio la raccolta differenziata
«Viste le mancate misure urgenti per salvare il comparto, l’industria privata del riciclo, dopo anni di sopravvivenza, si arrende: da oggi fermiamo gli impianti». Così Walter Regis, presidente di Assorimap – l’associazione nazionale riciclatori e rigeneratori di materie plastiche che rappresenta il 90% della filiera – annuncia la misura estrema: «Lo facciamo con senso di responsabilità, consapevoli delle ripercussioni sull’intero Paese, ma continuare a produrre con perdite insostenibili, è ormai impossibile».
Secondo Assorimap, gli incontri – prima al ministero dell’Ambiente l’8 ottobre scorso e poi a quello del Made in Italy il 23 ottobre – non sono serviti ad attivare gli interventi necessari per salvare il comparto.
Le mancate misure
«Sono passati quasi due mesi dall’ultimo appello al ministro Pichetto Fratin e più di un mese dal tavolo convocato dal ministero dell’Ambiente con la promessa di una nuova convocazione operativa entro i primi di novembre, che ad oggi non è avvenuta – ricorda Regis – Quello che denunciavamo a ottobre non era un vano avvertimento, come non lo è questo annuncio di stop degli impianti. Siamo di fronte a un’emergenza nazionale che non possiamo affrontare da soli».
Il blocco degli impianti di riciclo privati porterà a un effetto domino immediato, paralizzando il sistema nazionale dei rifiuti.
Rischi per la raccolta
«I piazzali dei centri di stoccaggio e di selezione sono già stracarichi e ai limiti autorizzativi previsti. Se noi riciclatori smettiamo del tutto di processare i lotti, il sistema di selezione si bloccherà nel giro di qualche settimana. A quel punto, non ci sarà più spazio per conferire la plastica raccolta in modo differenziato dai cittadini», spiega Regis.
Fonte: Il Sole 24 Ore