Rinnovabili, nucleare e gas: il sistema cerca il giusto mix energetico

Rinnovabili, nucleare e gas: il sistema cerca il giusto mix energetico

La transizione energetica dovrà portarci a emissioni nette zero nel 2050. L’obiettivo, ambizioso, è stato messo nero su bianco dall’Europa. Per il resto del mondo c’è un tentativo di negoziato sempre più in salita. La sfida rimane quella di rallentare il cambiamento climatico e tenere l’aumento di temperatura a 1,5°C rispetto al periodo industriale. Se l’obiettivo è chiaro, le sfide, da affrontare pragmaticamente tutti i giorni, sono molteplici. Geopolitiche, politiche, strutturali, industriali. La guerra in Ucraina e il blocco del gas russo, la retromarcia dell’amministrazione Trump sull’ambiente e l’annuncio dell’uscita dagli Accordi di Parigi, il recente blackout spagnolo e la resilienza delle reti, le difficoltà delle aziende europee ed italiane alle prese con alti prezzi dell’energia e oneri ambientali che fanno perdere terreno nello scenario competitivo globale.

La transizione energetica deve rispettare esigenze di sicurezza e di costi: tutti concordano nel sottolineare che è una strada che non si percorre con una sola tecnologia. Il sistema è quindi alla ricerca del giusto mix che comprenda rinnovabili, gas, nuove tecnologie, dall’idrogeno al nucleare, ma anche decarbonizzazione del trasporto ed efficientamento degli edifici. Oltre naturalmente alle azioni di sostenibilità, anche nelle aziende, che devono rispondere a criteri Esg sempre più stringenti. Nel palinsesto di appuntamenti che il Festival dell’Economia di Trento, dal 22 al 24 maggio, dedica ai temi dell’energia, dell’economia circolare e della sostenibilità si parlerà di tutto questo. Cercando di mettere in evidenza le soluzioni e le strategie più efficaci.

La parola d’ordine rimane: diversificazione. E se la corsa delle rinnovabili sta continuando – con 7,4 gigawatt (GW) di nuova potenza installata nel 2024 e una copertura dei consumi elettrici del 41,2% -, pur con la necessità di accelerare per raggiungere i 131 GW complessivi di capacità al 2030 come indicato dal Pniec, il gas rimane fondamentale – con il rinsaldarsi del rapporto con l’Algeria, nostro primo fornitore, e l’aumento delle importazioni di Gnl (gas naturale liquefatto) -, nonché la fonte che fissa il prezzo dell’elettricità. In prospettiva, il Pnrr sta spingendo sullo sviluppo dell’idrogeno sul medio termine, mentre sul lungo il governo ha acceso un faro sull’energia atomica di nuova generazione, con iniziative come la Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile e la legge delega che porta la firma del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e che dovrà essere ora esaminata dal Parlamento. Con la consapevolezza che le soluzioni legate a questa tecnologia sono ancora lontane qualche decina di anni.

Il tema del mix energetico, da rimodulare senza ideologie ma in modo pragmatico per rispondere alle esigenze del Paese, rimane quindi fondamentale e si pone al centro del dibattito sull’energia che a Trento porterà i protagonisti del settore.

Fonte: Il Sole 24 Ore